La blogger Selvaggia che insulta i beneventani

Un post paradossale. Parla di Bangkok ma toglierebbe la libertà di voto a chi ha eletto Mastella.

La Lucarelli usa l'accetta e immagina sia ironia. Ma cosa merita chi ha votato Salvini?

Benevento.  

 

di Luciano Trapanese

Ma perché una che butta veleno sul suo infausto viaggio a Bangkok deve definire decerebrati e degni di perdere la libertà di voto tutti i beneventani che hanno eletto Mastella sindaco? Forse l'acrobazia dialettica suonava bene per arricchire di presunta verve polemica la descrizione di una megalopoli per lei ripugnante. La lei in questione è Selvaggia Lucarelli, blogger da salotto buono della tv. E la frase sul masochismo di massa che ha spinto i beneventani votare per l'anacronistico ex Dc di Ceppaloni, è contenuta in una estenuante articolessa sul suo viaggio agostano.

Scrivendo di Bangkok ha offeso i Beneventani, gli abitanti di Scampìa, gli amanti della Thailandia, il buon Gramellini (forse invidia la sua ironia). Collezionando anche una discreta serie di insulti tra i tanti commenti al suo post.

Ora, del suo viaggio a Bangkok poco ci importa. Così come il suo giudizio su Mastella: se lo ritiene un vecchio arnese della politica è affar suo. E al limite di Mastella. Ma da questo ad arrivare a dire che toglierebbe la possibilità di andare alle urne ai beneventani che lo hanno votato ce ne corre. E anche più di un po'. Ma oggi funziona così: un po' di giudizi tranchant buttati a caso (tanto siamo ironici), scrittura da connessione rapida, tuttologismo alla carlona (e non potrebbe essere diversamente): gli ingredienti tipici di quella che si ritiene l'informazione ai tempi del web. Che ha tanti epigoni, anche maschili: personaggi costruiti su se stessi, diventati piccole star grazie anche alle ospitate in tv e oggi autoaccreditati maitre a penser, pronti a usare l'unico mezzo a loro disposizione per collezionare qualche click: l'accetta.

Ora, avesse scritto un pezzo anche cattivo sul perché i beneventani hanno scelto Mastella, ci poteva anche stare. Almeno la discutibile conclusione (sui sanniti decerebrati), arrivava al termine di un ragionamento. Che si poteva non condividere, ma almeno – si spera – poggiava su una costruzione logica. E invece no. En passant, così, senza un perché, si infila la parodia sul masochismo beneventano in salsa vecchia Dc.

Del resto, sparare su Mastella è stato per anni un godurioso e innocuo divertimento per tutti i polemisti nazionali. Nessuno si è sottratto alla flagellazione su carta stampata del ceppalonese. E quindi, perché non continuare anche ora. Mentre si parla di Bangkok. E perché non definire decerebrati quelli che hanno eletto l'ex ministro? Per la Lucarelli è solo una logica conseguenza. Se voti quello che ritengo invotabile non sei degno di andare a votare.

Beh, seguendo questa logica cosa dovremmo pensare di quelli – ad esempio – che votano Salvini e che, al sud non lo dimentica nessuno, fino a dieci anni fa volevano buttare fuori tutti i terroni dall'amata Padania? Quelli li lasciamo votare liberi o sono decerebrati come i beneventani?