Inchiesta mensa, sequestro di documenti e quattro indagati

Ieri la Finanza ha perquisito e sequestrato documenti sia presso la Ristorò che al Comune

Benevento.  

Sono quattro le persone indagate nell'inchiesta sulla mensa scolastica gestita in città dalla Ristorò. Si tratta di amministratori e soci (sono difesi dall'avvocato Marcello D'Auria) chiamati in causa nell'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Miriam Lapalorcia e condotta dai militari del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Benevento che ieri mattina hanno effettuato una serie di perquisizioni e sequestri di numerosi documenti. Commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate e commercio di sostanze alimentari nocive, sono le ipotesi di reato contestate a vario titolo alle quattro persone finite nell'indagine delle fiamme gialle. I militari, guidati dal colonnello Luca Lauro, ieri mattina hanno effettuato almeno quattro perquisizioni negli uffici della Ristorò di Ponte Valentino, nella sede legale, in provincia di Avellino, e in due abitazioni. Nel mirino della Finanza solo una serie di documenti contabili e non, che ora sono al vaglio degli investigatori. Prima delle sedi della Ristorò, i finanzieri hanno fatto tappa anche presso il Settore servizi ai cittadini (assessorato ai servizi sociali) del Comune di Benevento. I funzionari del Comune, con il dirigente Giuseppe Moschella – che una decina di giorni fa aveva inviato una missiva proprio alla guardia di finanza - hanno consegnato ai militari numerosi faldoni inerenti alla gara d'appalto e al capitolato per la mensa nelle scuole comunali, i verbali delle riunioni effettuate tra sindacati ed Ente di novembre scorso, i verbali dei controlli effettuati dai vigili urbani o chiesti dal Corpo ad altri enti, e tanto altro ritenuto, alla luce degli ultimi accadimenti, utile alle indagini. Come si ricorderà la vicenda della mensa scolastica era deflagrata alcuni mesi fa quando associazioni e genitori avevano puntato il dito contro la qualità dei pasti preparati dalla Ristorò. A seguire, una serie di controlli effettuati dalle forze dell'ordine, dall'Asl e anche da alcuni genitori “invitati” dalla proprietà ad effettuare un sopralluogo dopo che erano state diffuse delle fotografie nelle quali erano stati immortalati cibi che, secondo i genitori e l'associazione Altrabenevento, non rispondevano ai requisiti del capitolato, e delle attrezzature presenti nelle cucine industriali che non sarebbero state idonee. Ed ancora, qualche giorno fa una videoinchiesta del Corriere della Sera aveva mostrato la ex fabbrica della Ristorò, attualmente chiusa dopo un incendio, che sorgeva nei pressi di un vecchio opifici dove si lavorava zolfo, ed alcune vaschette di cibo, in particolare la pasta e ceci – cucinata ma mai arrivata nelle scuole – nella quale erano stati individuati degli insetti. Insomma, una vicenda abbastanza complessa che nei giorni scorsi aveva portato aveva portato anche gli agenti della Forestale, su disposizione del sostituto procuratore Nicoletta Giammarino, ad effettuare dei sopralluoghi nella ex fabbrica. Polemiche animate e preoccupazioni che qualche lunedì avevano spinto il sindaco Fausto Pepe a sospendere il servizio mensa. Ieri mattina, intanto, a Palazzo Mosti c'è stato un incontro proprio tra il primo cittadino, i dirigenti scolastici e i genitori. Al termine della riunione, il sindaco ha dato il via libera ai pasti caldi preparati dalle mamme e consumati in classe dai bambini almeno fino a quando la situazione non si sia chiarita alla luce delle inchieste e dei controlli effettuati.