Aveva accusato di abusi sessuali quattro giovani, patteggia

Undici mesi e 10 giorni per calunnia ad una 33enne napoletana

Benevento.  

Un anno fa era stata sottoposta all'obbligo di dimora, successivamente revocato, per calunnia; un'accusa per la quale questa mattina ha patteggiato. Undici mesi e 10 giorni: è la pena, sospesa, fissata dal gip Loredana Camerlengo per Valentina Migliaccio (avvocato Monica Del Grosso), 33 anni, napoletana, estetista di professione.

Era stata chiamata in causa dagli sviluppi di un'indagine su una vicenda che nell'aprile 2015 aveva fatto particolare rumore. Perchè un 70enne ed un 29enne di Cusano, un 24enne, un 27enne ed un 36enne di Alife e Baia e Latina, in provincia di Caserta, erano stati arrestati perchè sospettati di una violenza sessuale di gruppo ai danni della donna. Secondo la ricostruzione operata all'epoca, lei si era presentata ai carabinieri ed aveva spiegato di essere arrivata nel centro sannita per un incontro di lavoro.

Appuntamento in un'abitazione, diventata poi il teatro – aveva continuato – degli abusi che sarebbe stata costretta a subire da quattro giovani che sarebbero comparsi all'improvviso. Lei aveva urlato ed era riuscita a fuggire. L'attività investigativa era immediatamente sfociata nell'arresto di cinque persone – tutte ai domiciliari – che erano immediatamente tornate in libertà dopo l'udienza di convalida dinanzi al gip Gelsomina Palmieri, al quale avevano offerto la loro versione, respingendo ogni addebito. I quattro giovani avevano sostenuto di aver avuto con lei un rapporto in cambio di soldi, mentre il 70enne aveva precisato di aver soltanto contattato l'allora 31enne, che, da parte sua, ha sempre affermato di non aver incassato il denaro perchè le era stato portato via da qualcuno.

Il prosieguo dell'inchiesta aveva consentito di far emergere una diversa prospettazione dei fatti che si era tradotta nell'addebito di calunnia a carico di Migliaccio, per aver accusato i quattro giovani, sapendoli innocenti, di aver abusato di lei; e, per uomo, in quello di favoreggiamento della prostituzione.