Prometteva assunzioni a palazzo Chigi, alla Rai e in banca

Questa l'accusa nei confronti di un 71enne di cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio

Benevento.  

Fossero state reali, sarebbero state prospettive certo non malvagie. Un posto alla Presidenza del Consiglio dei ministri, uno alla Rai, un altro paio in banca. Assunzioni con tanto di stipendio, promesse in cambio di denaro. E' il quadro tratteggiato dall'indagine, condotta dalla Squadra mobile, per la quale il pm Giacomo Iannella ha chiesto il rinvio a giudizio di Giovanni Frascadore, 71 anni, di Solopaca. Questa mattina era in programma l'udienza preliminare, rinviata al 3 aprile per consentire il risarcimento alle parti civili, rappresentate dagli avvocati Claudio Fusco e Clemente Cecere Palazzo.

I fatti vanno fino al gennaio 2016 e sono riassunti nelle accuse di millantato credito, truffa e falso. Secondo gli inquirenti, Frascadore – è difeso dall'avvocato Vincenzo Sguera -, vantando una rete di amicizie importanti, avrebbe promesso ad una ultracinquantenne di Benevento l'assunzione come responsabile della stampa estera presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Per questo, sostiene il Pm, si sarebbe fatto consegnare 600 euro che sarebbero serviti ad ottenere falsi attestati di formazione giornalistica e falsi certificati medici. All'aspirante giornalista sarebbe stato anche fatto firmare, su carta intestata alla stessa Presidenza del Consiglio, l'accettazione della nomina e lo stipendio previsto: 5400 euro al mese. Niente male. E ancora: la malcapitata avrebbe versato altri 800 euro per l'assunzione alla Bnl, a Benevento e a Napoli, dei suoi due figli.

Non è finita: la stessa tecnica sarebbe stata utilizzata nei confronti di un'altra persona, anche lei della città, che, attraverso la prima, avrebbe tirato fuori 600 euro, sempre per la solita documentazione necessaria all'assunzione presso l'ufficio stampa della Rai della figlia, alla quale sarebbe andato un compenso mensile pari a 3mila euro.