Lei lo accusa di violenza sessuale, lui: "Sono impotente..."

Rinviato a giudizio un uomo di Pietrelcina, la presunta vittima è di Benevento

Benevento.  

Una consulenza ha accertato che può incappare in disfunzioni erettili su base psicologica. Una condizione di possibile impotenza che lui aveva già evocato per difendersi dall'accusa che gli era piombata addosso: aver costretto una donna a subire un rapporto sessuale, ma che non ha evidentemente convinto il gup Maria Ilaria Romano, che lo ha spedito a giudizio. Appuntamento il 7 luglio, quando prenderà il via il processo, chiesto dal sostituto procuratore Iolanda Gaudino, a carico di un uomo di Pietrelcina – è assistito dall'avvocato Luigi Signoriello -, tirato in ballo da un'indagine avviata dai carabinieri dopo la denuncia di una 23enne di Benevento (parte civile con l'avvocato Maria Esposito).

La storia, già raccontata da Ottopagine, risale all'ottobre 2015. La ragazza e l'imputato, pù grande di lei, si erano conosciuti attraverso facebook. Dopo alcuni giorni trascorsi tra conversazioni in rete e telefonate, lui l'aveva invitata nella sua abitazione. Primo contatto face to face, in quella occasione, dopo aver rotto il ghiaccio, erano finiti a letto. Vestiti, afferma la presunta vittima. No, sostiene il partner, precisando di aver accusato – e non era la prima volta che gli sarebbe capitato - difficoltà nell'erezione. Lei avrebbe cercato di aiutarlo, poi, non riuscendo nell'intento, avrebbe utilizzato il cellulare per dare un'occhiata con il suo compagno d'avventura ad un film hard. Scene che non avrebbero però sortito il risultato sperato.

Una situazione oltremodo imbarazzante per il padrone di casa, che avrebbe provato a farsi 'perdonare' cucinando qualcosa per la sua ospite. Solo successivamente i due avrebbero avuto un rapporto completo, quindi si sarebbero addormentati. Un rapporto sessuale contro la volontà della 23enne, che per questo aveva telefonato ai carabinieri nel cuore della notte. Una scelta di fronte alla quale lui era rimasto di sasso, attribuendola, probabilmente, ad un gesto che aveva compiuto, ritenuto offensivo dalla giovane.