Quando non è solo il marito a menare e maltrattare la moglie

Due storie nel Sannio, in una ruoli invertiti e violenza declinata al femminile

Benevento.  

Botte e minacce... bidirezionali. Quelle di un marito che si accanisce sulla moglie, quelle di una donna che riserva lo stesso trattamento all'uomo sposato. Due storie ambientate in altrettanti centri della Valle Telesina e della Valfortore, approdate questa mattina dinanzi al gup Flavio Cusani, chiamato a pronunciarsi sulle richieste di rinvio a giudizio. Non ha potuto farlo per l'astensione nazionale dei penalisti, se ne parlerà il prossimo 4 ottobre. Quando dovrà decidere se spedire a processo, come proposto dal pm Marilia Capitanio, un 37enne, difeso dall'avvocato Gianluca De Vincentis.

Gli vengono contestati ripetuti maltrattamenti familiari e lesioni. Capitoli del codice penale nei quali è racchiuso l'incubo per la consorte (è rappresentata dall'avvocato Massimo Scetta) che li avrebbe subiti fino alla vigilia di Natale 2015: il giorno in cui si era allontanata dall'abitazione dopo che lui le aveva rifilato una testata al volto, costringendola a far ricorso alle cure dei medici. Prima di allora, spintoni, pugni e calci. E sedie, piatti e bicchieri lanciati contro di lei, destinataria anche di un 'avvertimento': “Vai a lavorare, altrimenti ti uccido...”.

Ruoli invertiti nell'altro caso, che tira in ballo, infatti, una 37enne (è difesa dall'avvocato Giovanni Raffa). Secondo il pm Marcella Pizzillo, avrebbe concentrato le sue 'attenzioni' sul coniuge, di lei più grande di sei anni. Per il malcapitato (è assistito dall'avvocato Giancarlo Damiano) un repertorio fatto di calci e pugni, di capelli tirati. Una situazione andata avanti tra l'estate 2015 e la primavera 2016. Interrotta quando lui aveva deciso di denunciare ciò che gli sarebbe capitato. Due vicende consumate tra le mura domestiche, all'insegna della violenza: non solo come tratto esclusivo maschile, ma anche declinata al femminile.

Esp