False assunzioni alla Maugeri, tre arresti: ecco chi sono

Indagine dei Nas di Salerno, ai domiciliari medico, impiegato e infermiera

Telese Terme.  

Avrebbero promesso assunzioni, mai avvenute, alla Maugeri, millantando amicizie importanti a livello regionale. Addirittura quella di un funzionario, in pensione dal 2006, e del presidente della Regione. Trenta le persone che, finite in trappola dal 2015, avrebbero sborsato complessivamente 185mila euro. Denaro - da 3 a 12mila euro- giustificato da chi l'avrebbe richiesto come necessario all'istruzione delle pratiche e alla presunta remunerazione della mediazione di quanti, a Napoli, si stavano interessando al loro buon esito.

E' il quadro che salta fuori dall'indagine del pm Francesca Saccone e dei carabinieri del Nas di Salerno, guidati dal maggiore Vincenzo Ferrara (in passato a Benevento), sfociata in tre arresti. I domiciliari sono stati ordinati dal gip Loredana Camerlengo per Riccardo Massini, 64 anni, medico, di Telese, Giuseppe Varesi, 55 anni, di Foglianise, impiegato, ed Elodia Lina Zarrelli, 47 anni, di Cerreto Sannita, infermiera, in servizio alla clinica Maugeri, del tutto estranea alla vicenda.

E' l'epilogo cautelare di un'inchiesta, supportata anche da intercettazioni telefoniche, avviata meno di un anno fa, dopo la denuncia di una paziente che, durante un ricovero, si sarebbe sentita proporre la possibilità di assicurare un'occupazione ai propri figli, per i quali era comprensibilmente preoccupata, dietro il versamento di una somma.

Di qui un'attività investigativa, nello scorso marzo scandita da una serie di perquisizioni che avevano riguardato anche altre persone, che avrebbe fatto luce, secondo gli inquirenti, su una situazione molto più ampia. Nel mirino il bisogno di lavoro e l'illusione di poterlo ottenere attraverso una scorciatoia: quella che avrebbero, a vario titolo, offerto i tre indagati, che avrebbero fatto riferimento a rapporti e conoscenze 'di peso' alla Regione. Numerosi i papà e le mamme – molti di loro sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Maturo e Giuseppe Francesco Massarelli– che avrebbero abboccato. Sperando, vanamente, di aver dato un futuro ai propri cari.

Il resto, spiega l'accusa, sarebbe stato fatto da falsi colloqui, falsi documenti inviati a Napoli, false determine dirigenziali di immissione nel ruolo e di convocazione dei candidati. Le indagini - si legge in una nota del Procuratore Aldo Policastro - "in nessuna fase hanno fatto emergere o neanche permesso solo di ipotizzare che effettivamente siano esistiti concreti legami tra gli indagati e qualche dirigente, funzionario o semplice impiegato operante presso la Regione Campania, tantomeno con collaboratori del presidente De Luca, trattandosi di millanterie".

Truffa aggravata, millantato credito e falso, queste le ipotesi di reato contestate a Massini, Varesi e Zarrelli, difesi, nell'ordine, dagli avvocati Gabriele Nuzzi, Marcello D'Auria e Antonio Di Santo.

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