Racket viti, il Riesame decide sull'arresto degli indagati

Udienza il 23 agosto. Cinque le persone in carcere per l'inchiesta del pm Rosa e dei carabinieri

Cerreto Sannita.  

Saranno discussi il 23 agosto – un'ulteriore udienza è fissata due giorni dopo nel caso in cui sorgessero problemi nelle notifiche- i ricorsi presentati al Riesame dai difensori delle cinque persone arrestate lo scorso 6 agosto nell'inchiesta 'bis' del pm Patrizia Filomena Rosa e dei militari del Nucleo operativo di Cerreto Sannita sul racket delle viti.

Si tratta di Annibale Zotti (avvocato Antonio Barbieri), 66 anni, del figlio Antonio, 40 anni (avvocato Ettore Marcarelli), si Solopaca; di Guglielmo Labagnara (avvocato Antonio Di Santo), 69 anni, di Guardia Sanframondi, Giovanni Coletta (avvocato Gabriele Nuzzi), 57 anni, di Castelvenere, e Raffaele Cavaiuolo (avvocato Ettore Marcarelli), 57 anni, di Solopaca, tutti colpiti da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere adottata dal gip Maria Ilaria Romano. Dinanzi al quale sono rimasti in silenzio nel corso dell'interrogatorio di garanzia.

Come si ricorderà, un analogo provvedimento era già stato firmato a marzo, ma poi il Riesame lo aveva annullato. Una decisione seguita dal prosieguo di un'attività investigativa che avrebbe permesso di acquisire ulteriori elementi attraverso le intercettazioni dei colloqui in carcere, durante la prima detenzione, tra gli indagati ed i loro familiari. Intercettazioni di cui difensori eccepiscono l'utilizzabilità perchè ritengono che siano state fatte oltre i termini.

L'inchiesta, racchiusa nelle accuse, prospettate a vario titolo, di estorsione, anche tentata, detenzione e porto illegale di armi e munizioni, ricettazione, è centrata sul denaro chiesto per la guardiania ai proprietari dei vigneti, che sarebbero stati costretti a sborsarlo per evitare il danneggiamento delle coltivazioni tra Guardia Sanframondi e Castelvenere.

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