Presunto caso di malasanità, in Procura i figli della paziente

Sono stati ascoltati dai carabinieri nell'indagine avviata dopo la denuncia

Benevento.  

Ascoltati in Procura, dai carabinieri, i figli e la sorella di una donna di Benevento che ha denunciato un caso di presunta malasanità legato al ritardo nell'individuazione di un tumore al seno, metastatizzato all'apparato osseo, che l'ospedale Rummo le aveva diagnosticato solo quando si era ricoverata; in precedenza, infatti, si era sottoposta ad una serie di trattamenti, in ambito privato, presso uno specialista di fiducia. Un dato che l'Azienda aveva sottolineato dopo il rimbalzo della notizia a livello mediatico.

La paziente, peraltro da tempo seguita da un'altra struttura sanitaria dove, a fine marzo, non sarebbe stata riscontrata alcuna lesione alla mammella, lamentava continui dolori alle articolazioni per i quali si era rivolta ad un medico che le aveva suggerito una cura che non aveva dato risultati, senza evidentemente sospettare che potesse anche trattarsi d'altro.

Nella ricostruzione della vicenda compaiono anche un paio di accessi al pronto soccorso e l'invito a consultare uno psichiatra, individuato dai familiari – sono rappresentati dall'avvocato Fabio Russo - nel dottore Giuseppe De Lorenzo. Era stato quest'ultimo, dopo aver escluso qualsiasi implicazione di natura psichiatrica, a consigliarle una risonanza dalla quale era emersa la presenza di metastasi.

Di qui, a luglio, la degenza al Rummo, dove era stata scoperta la patologia oncologica che aveva colpito la malcapitata, successivamente dimessa dopo i relativi accertamenti e la prescrizione di una terapia.