Trovato nel fiume Calore il corpo dell'imprenditore scomparso

Non ci sarebbero dubbi che si tratti di Antonio Zullo che venerdì si era allontanato da casa

Il cadavere notato da due operai di un'azienda che produce cemento e inerti a contra Scafa

Benevento.  

 

Lo hanno ritrovato i vigili del fuoco del Nucleo Saf (Soccorso alpino fluviale) dopo la segnalazione arrivata da due operai di un impianto per la produzione di cemento di contrada Scafa. Si tratta del corpo di Antonio Zullo, 50 anni, di Benevento, presidente di una cooperativa sociale che si era allontanato da casa venerdì mattina a bordo della sua Lancia Libra. Il corpo dell'uomo è riaffiorato dalle acque del fiume Calore, a poche centinaia di metri dal punto dove presumibilmente si è lanciato nel corso d'acqua. Questa mattina, dopo quattro giorni di ricerche incessanti di vigili del fuoco, carabinieri e dei volontari di Misericordie e protezione civile, due persone hanno notato il corpo a pochi metri dall'impianto di conglomerati cementizi. Il corpo era quasi totalmente sommerso. I due hanno quindi raggiunto la vicina sala operativa mobile che i pompieri hanno installato dal primo giorno di ricerche proprio nel punto in cui sabato mattina era stata trovata l'auto. Che si tratti di Zullo, purtroppo, non ci sono più dubbi. L'identità sarebbe stata accertata anche attraverso la fede nuziale recuperata.

Sono stati i vigili del fuoco con un gommone a recuperare il corpo che è stato trascinato a riva. Sul posto sono quindi intervenuti i carabinieri della Compagnia di Benevento e del Nucleo investigativo del Reparto Operativo con il magistrato, la dottoressa Iolanda Gaudino e il medico legale, la dottoressa Monica Fonzo. Dopo il sopralluogo e i rilievi la salma di Zullo è stata trasferita all'obitorio dell'ospedale Rummo per la visita esterna.

Il luogo del ritrovamento si trova a circa 800 metri dal ponte dove il 50enne aveva lasciato la sua auto. Secondo una prima ipotesi avanzata dai militari, dopo aver raggiunto l'area proprio a ridosso della pista ciclabile di contrada Scafa, l'uomo si sarebbe lanciato forse da un tratto di ponte sul Calore completamente sprovvisto di balaustra ceduta anni fa e “rimpiazzata” da un basso guardrail.

Come si ricorderà, era stato un residente della zona a segnalare l'auto ai carabinieri che con i pompieri e numerosi volontari avevano avviato immediatamente le ricerche anche con l'ausilio di unità cinofile, elicotteri e gommoni con i quali era stato perlustrato più e più volte il corso d'acqua che questa mattina ha poi restitutito il corpo del malcapitato.

Alessandro Fallarino