Mandati pagamento Asl, udienza preliminare a settembre

Come anticipato da Ottopagine, nove le richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla Procura

Benevento.  

 

Appuntamento a fine settembre dinanzi al giudice dell'udienza preliminare Gelsomina Palmieri, che dovrà decidere se accogliere le richieste di rinvio a giudizio avanzate dal Procuratore Giuseppe Maddalena e dai sostituti Nicoletta Giammarino e Flavia Felaco per il primo dei tre filoni dell'inchiesta sull'Asl. E' quello relativo ai mandati di pagamento, al centro dell'attività investigativa condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria del tenente colonnello Luca Lauro. Un versante per il quale tra dicembre 2013, gennaio e giugno 2014 erano state eseguite tre ordinanze, con arresti e obblighi.

Nove le persone (e sei società) chiamate in causa, così come anticipato circa un mese fa da Ottopagine. L'elenco si apre con Felice Pisapia, 46 anni, ex direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria locale, e prosegue con Federico Russo, 69 anni, di Torre Annunziata, all'epoca dirigente dell’Unità operativa Farmaceutica dell’Asl; Michele Galietta, 38 anni, di Melizzano, ex amministratore di diritto della società ‘Migapi Soluzioni srl’; Ercole Nittolo, 44 anni, di Aiello, in provincia di Avellino, amministratore di fatto della ‘Matrix srl’; Antonio Ionno, 50 anni, di Molinara, amministratore di diritto delle società ‘Gerim A di Ionno Antonio &C sas’ e ‘New Center sas’; Giovanni Rocco Cirocco, 59 anni, di Molinara, amministratore di fatto delle società ‘Gerim A di Ionno Antonio &C sas’ e ‘New Center sas’; Giovanni Sgueglia, 46 anni, di Santa Maria Capua Vetere, amministratore di diritto della ‘Admin Group’; Giulio Carpinelli, 49 anni, di San Marco dei Cavoti, già rappresentante legale della Modisan, che si era dimesso dalla carica dopo un avviso di garanzia che gli era stato notificato nel gennaio 2013; Angelo Piteo, 53 anni, amministratore di fatto della 'Modisan', di San Marco dei Cavoti, domiciliato a Termoli.

Rispetto all'avviso di conclusione delle indagini, manca il nome di Giuseppe Reda, 48 anni, di Telese, amministratore di fatto della società 'Admin Group', per la cui posizione è stata evidentemente proposta l'archiviazione.

Le accuse: truffa, peculato (solo per Pisapia e Russo), tentata truffa (solo per Pisapia, Piteo e Carpinelli). Nel mirino 1 milione e 400mila di euro che l'Asl avrebbe sborsato a sei società tra giugno 2009 e aprile 2012 per prestazioni che non sarebbero mai state eseguite o lo sarebbero state solo parzialmente. Le cifre: 73.450 euro per la ‘Migapi’; 112.350 per la ‘Matrix’; 33.600 euro per la ‘Gerim’; 72mila per la ‘Admin Group’, 391.853 per la ‘New Center’; 665.068 per la Modisan.

Sono impegnati nella difesa gli avvocati Claudio Botti, Elio D'Aquino, Vincenzo Sguera, Giuseppe Saccone, Camillo Cancellario, Carlo De Stavola, Guglielmo Ventrone, Angelo Leone, Luigi Nobile.

Per un 'troncone bis', invece, lo stesso Pisapia, la moglie, Olga Landi, ed Arnaldo Falato, ex dirigente dell’Unità operativa budgeting dell'Asl, sono già stati spediti a giudizio con le accuse a vario titolo di truffa e falso. Attenzione puntata, in questo caso, su nove fatture, per complessivi 200mila euro, ritenute false. La Procura sostiene che tra il 2007 ed il 2008 le abbia formate Pisapia. Sarebbero state intestate a società esistenti e non, per forniture di software ed altro. La coniuge sarebbe stata la destinataria delle somme, mentre Falato, che dopo aver ricevuto l'avviso di chiusura dell'inchiesta aveva respinto ogni addebito nel corso di un interrogatorio, avrebbe firmato le disposizioni di pagamento.

Enzo Spiezia