"Tentata estorsione a imprenditore", ascoltata la vittima

Il processo ad Arturo Sparandeo, 62 anni, proseguirà a novembre

Benevento.  

Ha risposto alle domande delle parti, ricostruendo la vicenda di cui è ritenuto vittima. Un tentativo di estorsione che l’imprenditore ascoltato oggi in Tribunale avrebbe subito da Arturo Sparandeo (avvocati Vincenzo Sguera ed Alberto Simeone), 62 anni, di Benevento, che nell'ottobre 2013 la Squadra mobile aveva arrestato, appunto, per tentata estorsione aggravata dal metodo camorristico. Un'accusa contestata in un'ordinanza chiesta dalla Dda di Napoli in un'inchiesta partita quando il titolare di alcuni supermercati ed attività sia a Benevento sia in provincia aveva riferito di due incontri avvenuti nell’autunno 2011 e a marzo 2012. Nel corso del primo Arturo Sparandeo gli avrebbe chiesto, «per dargli una mano al pari di altri commercianti», l’acquisto di carni per i suoi punti vendita da una determinata ditta. Lui gli aveva risposto che sarebbe stato possibile solo per quella di suino, e se il rapporto prezzo-qualità fosse stato almeno pari a quello dei suoi abituali rifornitori. Di qui i contatti con il commerciante indicato, ma poi non se n’era fatto più nulla.

«Ho soltanto chiesto un piacere», si era difeso dinanzi al gip, quando era stato interrogato, Sparandeo. Che aveva poi definito un prestito, perchè era in difficoltà, la successiva richiesta di 1000 euro avanzata durante il secondo incontro. Soldi «per aiutare i fratelli detenuti», che l’imprenditore non aveva sborsato perchè aveva spiegato di avere problemi economici. Denaro che – secondo la Dda – gli avrebbero garantito protezione contro episodi come quelli di cui era rimasto vittima. Alla Mobile  aveva infatti riferito che il giorno successivo al primo contatto con Sparandeo, e poi a distanza di un mese, un suo supermercato a Benevento era stato teatro di una doppia rapina.

La preoccupazione era cresciuta quando, nel febbraio del 2012, aveva rinvenuto il foro di un proiettile esploso contro la saracinesca di un negozio, sempre in città. Non ho mai usato violenza o minaccia, aveva ribadito Sparandeo, che aveva poi fatto notare come, nonostante il nulla di fatto seguito alle due richieste, all’imprenditore non fosse capitato alcunchè. Prossimo appuntamento in aula a novembre, quando in aula compariranno due testi della difesa.

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