Scrive ai giudici: "Non ho i soldi per venire a testimoniare"

Accompagnamento coattivo per un teste nel processo nato dall'operazione Alto contrasto. 8 imputati

Benevento.  

La sua deposizione, più volte slittata, era in programma questa mattina. Ma all’appuntamento con il Tribunale, che avrebbe dovuto ascoltarlo come presunta vittima di un’estorsione da 200 euro, un meccanico non si è presentato neanche stavolta. “Mi sono trasferito ad Agrigento con la mia famiglia, non ho un lavoro ed i soldi per raggiungere Benevento e testimoniare. Potrò farlo solo se le spese saranno a vostro carico”, ha scritto in una lettera indirizzata ai giudici, che ne hanno disposto l’accompagnamento coattivo per il prossimo 15 settembre.

Spazio, dunque, solo ad un teste dell’accusa – un tappezziere che avrebbe subito una richiesta di ‘pizzo’ di 100 euro – nel processo, celebrato nelle forme del giudizio immediato, nei confronti di alcune delle persone che nel giugno del 2012 erano rimaste coinvolte nell'operazione, denominata Alto contrasto, diretta dal sostituto procuratore Giovanni Tartaglia Polcini e condotta in città dalla Squadra mobile. Gli imputati: Ivan Bertozzi, 33 anni, Nunziante Genetiempo, 52 anni, Patrizia Matuozzo, 49 anni, Pio Musco, 32 anni, Paolo Nizza, 24 anni, Cosimo Raucci, 43 anni, Gianni Balestrieri, 35 anni, Nazzareno Taddeo, 53 anni.

Nel mirino degli inquirenti erano finite, come si ricorderà, due presunte organizzazioni: una finalizzata all'usura, che farebbe capo ai familiari di Cosimo Nizza; l'altra all'incasso di assegni postali e bancari clonati e falsificati.

Sono impegnati nella difesa gli avvocati Antonio Leone, Gerardo Giorgione, Raffaele Tibaldi, Andrea De Longis senior, Vittorio Fucci, Vincenzo Sguera, Federico Paolucci.

Altri cinque imputati hanno già definito la loro posizione dinanzi al gup Roberto Melone. Due di loro hanno patteggiato la pena (1 anno e 6 mesi e 2 anni), altri tre sono stati condannati con rito abbreviato a 2 anni e 8 mesi e 3 anni e 4 mesi.  Il blitz, supportato da intercettazioni telefoniche ed ambientali, era stato scandito dall’esecuzione di una serie di misure cautelari emesse dal gip Sergio Pezza.

Enzo Spiezia