Sospetta mucca pazza, nuovo caso

La paziente è una 68enne ricoverata nel reparto di Neurologia dell’ospedale Rummo

La donna vive in un centro non lontano da quello in cui risiede la 84enne alla quale, a dicembre, era stata diagnosticata la stessa patologia

Benevento.  

Il dato di cronaca restituisce un nuovo caso sospetto. Un altro caso sospetto di encefalite spongiforme, la malattia da prione detta anche 'mucca pazza'. La paziente è una sessantottenne che abita in provincia, in un centro non molto distante dal capoluogo e da quello di residenza della ottantaquattrenne per la quale poco più di un mese fa era stata posta la stessa diagnosi. Due casi sospetti in un breve lasso di tempo: un elemento statistico che offre sicuramente più di un motivo di riflessione per un territorio che conta complessivamente neanche 300mila persone. Anche stavolta l'individuazione della probabile (temibile) patologia, sulla cui natura può fornire certezze soltanto una biopsia cerebrale post mortem, è arrivata dal reparto di Neurologia dell'ospedale Rummo, di cui è primario il dottore Michele Feleppa. Il quadro clinico ed i sintomi presentati dalla donna, ricoverata, hanno indotto i medici ad eseguire una serie di accertamenti specifici e a disporne ulteriori, ancora più approfonditi, a Napoli, presso le strutture specializzate di riferimento. Come nelle precedenti occasioni, è stato attivato un protocollo che prevede alcune direttive e la segnalazione al Ministero della Salute, all'Asl ed all'assessorato regionale alla Sanità. Un iter curato dalla Direzione medica di presidio del Rummo. A metà dicembre dello scorso anno, quando Ottopagine aveva pubblicato la notizia relativa alla ottantaquattrenne, il dottore Feleppa aveva escluso qualsiasi allarme o rischio di epidemia.

di Enzo Spiezia