Pensa siano ladri, spara e colpisce due carabinieri

Un anziano di Mirabella indagato per un episodio accaduto alcuni mesi fa

Benevento.  

Neanche il tempo è riuscito a scalfire le sue inossidabili certezze. Anche adesso, a distanza di sette mesi, ribadisce ciò che aveva detto nell'immediatezza. “Erano ladri travestiti da carabinieri...”, spiega a familiari ed amici. Non era così. Ma quelle parole sono diventate una sorta di mantra liberatorio che continua a ripetere da quella notte. L'evidenza dei fatti spinge in tutt'altra direzione. Restituisce i contorni di una tragedia fortunatamente sfiorata. Due militari colpiti da una fucilata. Una storia che avrebbe potuto avere, dunque, conseguenze tragiche. Finita al centro di un'indagine, ora conclusa, diretta dal sostituto procuratore Giacomo Iannella. Lui, protagonista suo malgrado, è ultranovantenne. E a dispetto dell'età, non sa cosa sia la paura.

Un passo indietro, per riannodare i fili di una vicenda ambientata a Mirabella Eclano, un centro irpino limitrofo alla provincia di Benevento. Uno dei centri maggiormente martoriati dalle incursioni notturne nelle abitazioni. Le cronache sono piene di episodi scanditi dal terrore provato trovandosi di fronte gente senza scrupoli, disposta a tutto pur di allungare le mani su gioielli e denaro. Il calendario segna la data del 4 dicembre dello scorso anno. L'anziano vive con la moglie in una villetta. Con loro c'è una badante. E' lei a far scattare l'allarme.

Il silenzio nel quale è immersa la casa viene rotto all'improvviso da alcuni rumori che provengono dall'esterno. La domestica, comprensibilmente preoccupata, si sveglia e compone il 112. Ancora troppo forte il ricordo di una 'visita' quantomai sgradita subita in precedenza. Anche i due coniugi si destano dal sonno. Lui, in particolare, si alza dal letto e va a prendere un fucile da caccia che detiene legalmente. Lo imbraccia senza esitazioni, apre una finestra, si affaccia e, senza pensarci su due volte, spara. Lo fa una sola volta, per difendersi. Convinto che quegli sconosciuti che ha notato in cortile siano malviventi pronti ad irrompere nell'abitazione. Ecco perchè cerca di metterli in fuga. Un gesto compiuto istintivamente, per provare a difendersi in qualche modo da un assalto che ritiene imminente. Ignora che le figure che ha visto sono, in realtà, quelle di due carabinieri in servizio alla Stazione dell'Arma di Frigento.

E' toccato a loro intervenire dopo aver ricevuto la segnalazione di un tentativo di furto a Mirabella. Entrambi indossano la divisa d'ordinanza. Vengono centrati dai pallini della fucilata esplosa: uno all'altezza del torace, protetto da un giubbotto antiproiettile, l'altro alla fronte. Per quest'ultimo lesioni che saranno giudicate guaribili in sette giorni E' tantissima la concitazione che domina quei momenti. Altissimo il rischio corso dai militari, che, grazie al cielo, se la cavano solo con una buona dose di spavento.

Chissà che avranno immaginato quando hanno realizzato di essere diventati loro il bersaglio individuato dalla vittima che avrebbe voluto proteggere e tranquillizzare. Imprevisti di un mestiere difficile e complicato. Una faticaccia far capire al padrone di casa ciò che ha combinato. La denuncia a suo carico è scontata, parte un'inchiesta che ricostruisce l'accaduto. Mentre lui, a novnt'anni suonati, resta irremovibile. Fermo sulla posizione espressa già quella notte. La illustra anche al suo difensore, l'avvocato Vincenzo Regardi. “Mi creda, erano ladri travestiti da carabinieri...”.  

 

Enzo Spiezia