Nessun ago nel braccio, la tragica fine del 49enne

Una storia di tossicodipendenza, il sospetto di un decesso per overdose

Benevento.  

Nessun ago nel braccio, una siringa appoggiata nei pressi del lavandino, una storia di tossicodipendenza. E il sospetto di una morte per overdose. Un'ipotesi che sarà confermata o meno attraverso i risultati dei prelievi tossicologici ed istologici. Li eseguirà nel corso dell'autopsia che nelle prossimo ore il medico legale, la dottoressa Monica Fonzo, curerà su incarico del sostituto procuratore Marcella Pizzillo. E' lei che dirige le indagini della polizia sulla tragica fine di un 49enne di Benevento, rinvenuto senza vita nel bagno della sua abitazione in via Vitelli, al rione Libertà.

Il dramma nella tarda serata di sabato. Intervenuti sul posto, gli agenti della volante lo hanno così ricostruito. Rientrato intorno alle 21.30, l'uomo si era chiuso in bagno. Lo faceva abitualmente, aveva raccontato la madre. Era stata lei a dare l'allarme. Visto che il figlio non usciva, l'aveva ripetutamente chiamato. Senza ricevere risposta. A quel punto, comprensibilmente preoccupata, aveva bussato alla porta dell'appartamento di un vicino. Quest'ultimo aveva tentato, senza riuscirvi, di forzare la porta della toilette. Non si era pero' perso d'animo: con una scala aveva infatti raggiunto la finestra del bagno, provvidenzialmente aperta. Terribile la scena che si era trovato di fronte. L'uomo era sul pavimento. Gli operatori del 118 avevano disperatamente provato a rianimarlo. Inutilmente. Su una mensola di legno, fissata al muro nelle vicinanze del lavabo, una siringa ed un accendino. Dopo il sopralluogo della dottoressa Fonzo ed il PM Pizzillo ed i rilievi della Scientifica, la salma era stata trasportata al Rummo. In attesa dell'esame che farà piena luce sull'accaduto. Sulla morte di un 49enne che per la sua condizione frequentava il Sert.

Enzo Spiezia