Truffa su finanziamento comunitario da mezzo milione di euro, in tre a processo

Benevento. La decisione del Gup, inizierà il 17 dicembre

truffa su finanziamento comunitario da mezzo milione di euro in tre a processo
Benevento.  

La Procura aveva insistito per il rinvio a giudizio, le difese per il non doversi procedere. Nel pomeriggio (aggiornamento ore 16) la decisione del gup Loredana Camerlengo, che ha fissato  per il 17 dicembre il processo a carico delle tre persone tirate in ballo nel novembre 2022 dall'inchiesta della guardia di finanza, sfociata all'epoca anche in un sequestro preventivo di beni, che ha prospettato l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

, 2vanno processati"Si tratta di Antonio Spina (avvocato Luigi Giuliano), 32 anni, di Santa Croce del Sannio, Giuseppe Colangelo (avvocato Angelo Leone), 58 anni, di Torrecuso, e Katia Lombardi (avvocato Alessandro Della Ratta), 43 anni, di Sant'Agata dei Goti.

Spina, in particolare, è stato chiamato in causa come titolare di una ditta di allevamento di pollame a Morcone, Colangelo e Lombardi come legali rappresentanti – il primo dal gennaio del 2008 al luglio del 2015, l'altra dall'agosto del 2015 – della 'Soluzioni srl', un'impresa con sede a Torrecuso.

Nel mirino degli inquirenti è finito un finanziamento comunitario per un importo complessivo di oltre 500mila euro chiesto da Spina ed erogato dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Dall'attività investigativa sarebbe emerso che la stessa società avrebbe “beneficiato di fatture per operazioni inesistenti emesse da una azienda del settore edilizio e concernenti la realizzazione di un capannone da destinare ad allevamento avicolo. Sulla base di tali fatture l’A.G.E.A. ha erogato il contributo per un importo di oltre 500.000 euro”.

A detta della Procura “la società che aveva emesso le fatture non aveva la struttura ed il personale idoneo a garantire la prestazione d’opera e non risultava stipulato tra le due imprese alcun contratto d’appalto relativo ai lavori edili. Inoltre è emerso che il capannone era stato realizzato in parte da un’altra società e in un periodo diverso”.