Un'inchiesta alle battute iniziali. In una fase preliminare. Ricognitiva. Per quanto è dato sapere, è questo lo 'stato dell'arte' dell'indagine diretta dal sostituto procuratore Miriam Lapalorcia, con la supervisione del procuratore aggiunto Giovanni Conzo, sul nubifragio che ha investito e devastato Benevento e la sua provincia.
Si procede per disastro colposo, al lavoro carabinieri e forestale. Attenzione puntata, in questo momento, sui documenti già a disposizione di inquirenti ed investigatori, che conteranno, nella valutazione dei fatti e nella definizione delle cause, sull'apporto determinante dei due consulenti incaricati: l'ingegnere Paolo Grazioso e il geologo Sergio Nardò.
Due professionisti ai quali è stato affidato il compito di analizzare cosa sia accaduto in quelle ore che hanno cambiato il volto del Sannio, individuando eventuali responsabilità. Se ne esistono, appare chiaro che sono anche datate. E tirano in ballo le scelte che sono state fatte negli anni, la scarsa o inesistente cura riservata, attraverso la manutenzione, al territorio. L'abbiamo già sottolineato: un'attività non agevole e che non sembra destinata, inevitabilmente, per la sua complessità ed ampiezza, ad esaurirsi in tempi brevi.
Enzo Spiezia
