Estorsioni, operazione della Squadra mobile: quattro fermi

L'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia partita dopo le bombe esplose in città

Benevento.  

Gli agenti della Squadra mobile di Benevento hanno eseguito quattro fermi emessi dalla Procura distrettuale antimafia di Napoli nei confronti di Saverio Sparandeo, 53 anni, Alberto Mincione, 36 anni; Fabrizio Sorice, 35 anni ed Augusto Villani, 33 anni, di Benevento. Per tutti l'ipotesi di reato è di estorsione aggravata dal metodo mafioso. L'operazione, denominata “Zio d'America” è scattata durante le indagini coordinate dalla Dda ed effettuate dalla Mobile su una serie di attentati dinamitardi registrati negli ultimi mesi in città. In particolare, nel mirino degli inquirenti è finito il danneggiamento di una sala scommesse avvenuto qualche mese fa in via Santa Colomba, al rione Libertà. Un episodio che aveva acceso i riflettori su un presunto giro di racket poi accertato dalle indagini dei poliziotti che hanno utilizzato anche intercettazioni ambintali, telefoniche e addirittura filmato alcune consegne di denaro.

Due gli episodi che secondo l'accusa sono stati portati a termine ai danni di altrettanti commercianti e titolari di società, uno quello, invece solo tentato.

Secondo l'accusa Mincione, Sorice e Villani, presunti affiliati al clan capeggiato dal 53enne Saverio Sparandeo, avrebbero preteso soldi dalle loro vittime. Tranche di duemila euro da versare in occasione di Natale, Pasqua, e Ferragosto. Dopo, però, aver versato anche un anticipo che almeno in un paio di occasioni è stato di 4mila euro. Secondo l'accusa, il capoclan Saverio Sparandeo, che già era ai domiciliari “impartiva – spiegano dalla Questura in una nota - disposizioni ed ordini ai propri accoliti affinchè le attività estorsive proseguissero incessanti".

Questa mattina all'alba il blitz che ha portato al fermo delle quattro persone poi trasferite nel carcere di contrada Capodimonte in attesa della convalida del provvedimento firmato dal sostituto procuratore presso la Dda Luigi Landolfi.