Parroco truffato di 14mila euro con la scusa di un debito

Il sacerdote opera in un centro della Valle caudina

Benevento.  

Gli hanno fatto credere di essere un debitore e lui ci è cascato. Gli hanno spillato 14mila euro, e davvero per un pelo non sono riusciti ad incassarne altrettanti, forse più. Provvidenziale l'impiegato della banca di cui è correntista, che l'ha messo sul chi va là e l'ha convinto a rivolgersi ai carabinieri.

La vittima è un parroco che esercita le funzioni pastorali in un centro della Valle caudina. Ha raccontato di aver ricevuto una telefonata che l'aveva sorpreso. All'altro capo del filo una voce gentile e rassicurante gli aveva fatto notare che da una quindicina di anni (!) non pagava l'abbonamento ad alcune riviste. Importo di migliaia di euro comprensivo di interessi, soluzione a portata di mano attraverso un sedicente avvocato che lo avrebbe contattato. Detto fatto.

Il sacerdote non ha capito di essere finito in una trappola. Ha versato un primo acconto, poi altri due. Pensava di aver chiuso la pratica, si sbagliava. Perchè la solita voce si è rifatta nuovamente sotto, accampando la scusa di calcoli sbagliati e la 'inevitabile' necessità di integrare la somma. Altri 16mila euro, oltre ai 14mila già tirati fuori. Il religioso ha raggiunto l'istituto di credito di cui è cliente, ma per fortuna ha incrociato l'attenzione di un dipendente, che, conoscendolo, gli ha chiesto il motivo dei tanti esborsi. Quando il parroco gli ha riferito ciò che gli stava capitando, si è preoccupato. Ed ha chiesto l'intervento dei carabinieri.

Enzo Spiezia