Incrocio San Tommaso, ennesimo incidente: appello del sindaco

Scetta: “Da anni si reclama realizzazione di una rotonda ma la Provincia continua a non ascoltare"

Castelvenere.  

L’ultimo incidente verificatosi al noto incrocio di contrada San Tommaso di Castelvenere risolleva l’annoso problema della sicurezza di uno dei punti più nevralgici del tessuto viario della Valle Telesina. Parliamo, infatti, dell’incrocio disegnato da due strade provinciali (quella che collega Telese Terme con Cerreto Sannita e quella che da Castelvenere porta a San Salvatore Telesino) che costituiscono l’accesso alle strade a scorrimento veloce ‘Telesina’ e ‘Fondo Valle Isclero’ (collegando con Napoli e Roma) di un bacino che conta circa 30.000 residenti. Questo stesso incrocio rappresenta anche uno snodo inevitabile per il notevole flusso turistico che raggiunge i siti titernini, che spiccano tra le mete preferite della terra sannita (San Lorenzello, Cerreto, Sannita, Cusano Mutri e Pietraroja).

Parliamo di un punto nevralgico che da oltre venti anni viene regolamentato da un impianto semaforico collocato dalla Provincia di Benevento, anche a seguito delle continue e vibranti proteste degli abitanti della popolosa frazione. Semaforo che, tuttavia, non ha mai reso questo incrocio particolarmente sicuro se si considera che, in questo periodo, all’incrocio si sono registrati numerosi incidenti, due addirittura mortali. Incidenti che spesso sono stati provocati dal malfunzionamento del dispositivo semaforico. Proprio come è successo nell’ultimo caso, nonostante le segnalazioni di anomalia pervenute agli organi preposti per la sicurezza, per le vie brevi, già nella tarda serata precedente al giorno del sinistro

“Le caratteristiche di questo incrocio e le modalità con cui vi si verificano episodi pericolosi – dichiara il sindaco castelvenerese, Mario Scetta – rendono urgente la risoluzione definitiva di questo problema annoso. Sono già diversi anni che i residenti della zona, gli stessi che tanti anni fa chiesero la collocazione all’incrocio di un semaforo, stanno ripetendo a voce alta di rendere più sicuro questo snodo viario attraverso la realizzazione di una rotonda. Lo hanno fatto in più occasioni, anche attraverso atti ufficiali e petizioni. Richieste mai prese in considerazioni. Nonostante il fatto che oggi, anche in terra sannita, sia maturata la consapevolezza sulla maggiore efficacia delle rotonde rispetto agli impianti semaforici. Lo dimostrano chiaramente le tante rotonde realizzate proprio dalla Provincia di Benevento anche non lontano da questo incrocio, a Telese Terme, Guardia Sanframondi e Puglianello. Ma lo dimostrano soprattutto i risultati delle numerose ricerche in materia. Il primo è, ovviamente, quello legato alla sicurezza stradale. Studi della Federal Highway Administration statunitense hanno dimostrato che negli incroci a 4 vie di traffico regolati da semafori, ci sono 32 punti di potenziale collisione mentre in quelli regolati da rotatorie essi sono solo 8. Al tempo stesso le rotonde riducono anche la gravità degli incidenti, considerato che la velocità dei veicoli nelle rotatorie è in genere inferiore rispetto a quelle degli incroci regolati da semafori. Questi studi hanno messo in luce una riduzione di quasi la metà degli incidenti con conseguenze gravi per i passeggeri. A tutto ciò va aggiunto – rimarca con forza Scetta – che le rotatorie garantiscono una maggiore scorrevolezza del traffico, aspetto non di poco conto considerato che in concomitanza di alcuni eventi turistici le due strade in questione diventano molto trafficate. Al tempo stesso i rondò favoriscono l’eliminazione dei picchi di velocità, con ulteriori effetti di rafforzare la sicurezza e di diminuire i danni provocati dagli eventuali sinistri. Alla Provincia vogliamo poi ricordare che le rotonde rappresentano anche una riduzione dei costi di esercizio totali degli incroci. Anche se a prima vista il costo di impianto o di sostituzione delle rotatorie sembra elevato rispetto a quello dei semafori, il costo totale di esercizio dei rondò è inferiore a causa dei minori costi di manutenzione e di energia elettrica. Una riflessione che invitiamo a fare, considerato anche che parliamo di un impianto che sembra sia giunto ai limiti della sua “vita utile”. Evidentemente i disservizi, sempre più frequenti, nascono proprio da questo aspetto. Infine, considerato che oggi le tematiche ambientali sono diventate fattore determinante nelle scelte politiche e amministrative, le rotatorie sono opere di maggiore ecosostenibilità. Rispetto agli incroci regolati da semafori, l’utilizzo delle rotatorie si accompagna a una condotta di guida più regolare, con meno accelerazioni e frenate, meno fermate e quindi minor consumo di carburante, minori emissioni e minor inquinamento acustico. Non uno, ma tanti buoni motivi – aggiunge il sindaco castelvenerese - per intervenire realizzando un’opera che da anni i cittadini chiedono con forza. Richieste di fronte alle quali non si può restare sordi. La sicurezza a questo incrocio rappresenta un problema vero, pesante. Un problema che richiede una soluzione definitiva, non i soliti interventi di tamponamento, che appena l’argomento non fa più eco sulle pagine dei giornali, perché sostituito da altra emergenza o perché coperto da altri problemi, finisce nel dimenticatoio. Fino a quando – conclude Scetta - altri episodi eclatanti non lo rimetteranno all’ordine del giorno”.