«Consiglio convocato grazie all'autorità giudiziaria»

A Pesco Sannita la dura accusa del capogruppo di opposizione

Pesco Sannita.  

“Dopo cinque mesi il consiglio comunale di Pesco Sannita tornerà a riunirsi...peccato che sia stato necessario l'intervento dell'autorità giudiziaria per convincere l'amministrazione a convocare l'assemblea”. E' questa l'accusa mossa dal capogruppo di opposizione, Spartico Capocefalo, all'indirizzo dell'amministrazione Michele.

“Il 1 dicembre scorso - spiega il capogruppo di opposizione - abbiamo depositato i testi di alcune interrogazioni per le quali la legge impone la discussione in consiglio entro 30 giorni dalla consegna. Da allora sono trascorsi addirittura cinque mesi. E ribadisco – questo l'inciso dell'esponente della minoranza consiliare - è stato necessario da parte nostra sollecitare l'amministrazione attraverso l'intervento dell'autorità giudiziaria”.

Nell'ordine del giorno dell'assise convocata per il 6 maggio, i primi cinque punti della discussione riguardano l'oggetto di altrettanti quesiti posti dalla minoranza al primo cittadino, Antonio Michele.

Richieste di chiarimenti che riguardano gare d'appalto, concorsi, affidamenti diretti e consulenze esterne sulle quali – a vario titolo – il gruppo di minoranza ritiene di aver rintracciato delle criticità.

 

Un confronto a lungo rinviato – come ribadito dal capogruppo di opposizione – che ora avrà luogo nella seduta in programma per mercoledì 6 maggio.

Gli altri argomenti posti all'ordine del giorno sono: un progetto destinato alla gestione della raccolta differenziata, gli interventi di restauro al castello di Monteleone, il decreto regionale sulla riorganizzazione delle cure primarie e la convenzione Ato per l'esercizio in forma associata della raccolta rifiuti.

 

Marianna D'Alessio