Telese. I consiglieri di opposizione scrivono al Prefetto

Oggetto della missiva le modifiche al regolamento del consiglio comunale

Telese Terme.  

I consiglieri di opposizione scrivono al Prefetto di Benevento chiedendo un incontro per poter parlare delle modifiche al regolamento del parlamentino telesino proposte dall'amministrazione Carofano.

In particolare i consiglieri Gianluca Aceto, Angela Abbamondi, Marilia Alfano e Vincenzo Fuschini contestano le modifiche agli articoli 29 e 32. 

 

I rielievi dei consiglieri di opposizione

"Le modifiche al Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio comunale riguardano - spiegano dall'opposizine -  l’articolo 29, convocazione delle adunanze. Si passa da cinque giorni lavorativi a tre giorni, aprendo la possibilità ad includere, nel conteggio utile, sia i fine settimana che i festivi. Se ne deduce che, via Pec, sarà possibile convocare il Consiglio alle ore 22 e 59 del venerdì per la mattina del lunedì successivo. Ancor peggio per ponti ed eventuali festività. Di fatto, si apre la possibilità di esercitare un impedimento all’attività dei Consiglieri di opposizione".

"Viene modificato - spiegano inoltre i quattro consiglieri comunali - anche l’articolo 32, relativo al deposito degli atti. Per l’approvazione del bilancio di previsione, il termine per il deposito degli atti passa da venti a sette giorni, mentre per la presentazione degli emendamenti si passa da dieci giorni antecedenti all’adunanza a cinque giorni. In tal modo si crea una evidente incongruità, contravvenendo al dettato dell’art. 174, comma 2, del decreto legislativo n. 267/2000, risultando di fatto impossibile ai Consiglieri di opposizione eseguire, in meno di 24 ore, le seguenti operazioni: consultare perennemente la propria PEC, anche durante lo svolgimento delle rispettive attività lavorative, studiare gli atti (di una certa complessità), predisporre e redigere gli eventuali emendamenti, sottoporli al vaglio tecnico-amministrativo degli uffici competenti per l’indispensabile parere di regolarità (comma 7 dell’articolo 20 del Regolamento di contabilità), e infine notificarli al Presidente del Consiglio.

Anche in questo caso, nei fine settimana, durante le festività o i ponti infrasettimanali, o qualora i Responsabili degli uffici non fossero tempestivamente reperibili, l’esercizio del controllo democratico non sarebbe solo reso difficilissimo, ma addirittura impedito, essendo praticamente nullo il tempo a disposizione per la verifica tecnica degli emendamenti".

"La scelta della maggioranza consiliare - denunciano Gianluca Aceto, Angela Abbamondi, Marilia Alfano e Vincenzo Fuschini - è resa ancora più grave e incomprensibile dalla considerazione di altri fattori. Benché più volte sollecitato in tal senso, il Presidente del Consiglio non ha mai convocato la Conferenza dei Capigruppo di cui all’art. 26 del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio comunale, che ha funzioni ben determinate e non  discrezionali. Tale richiesta risulta più volte avanzata nei precedenti dibattiti consiliari, risultando pienamente soddisfatta la condizione di un quinto dei Consiglieri.

Si evidenzia infine che il punto numero 6 dell’ordine del giorno del Consiglio prevede l’istituzione della Commissione per l’aggiornamento dello Statuto e dei Regolamenti comunali (tra cui quello in oggetto) e nomina dei componenti. Quest’ultimo punto era stato da subito sollecitato dalle opposizioni. È difficile comprendere perché si procede alla modifica parziale del Regolamento mentre si nomina la Commissione che dovrà opportunamente rivederlo in tutte le sue parti, unitamente allo Statuto comunale. L’intento esclusivo pare essere quello di comprimere gli spazi di agibilità democratica e rimandare alle calende greche la revisione complessiva e organica degli strumenti consiliari".

 

La richiesta al Prefetto

"Per questi motivi - spiegano i quattro consiglieri -, nel segnalare al Prefetto di Benevento la questione, i Consiglieri delle due opposizioni hanno chiesto di poterlo incontrare per precisare da vicino le argomentazioni e verificare se le preoccupazioni trovano conforto nel dettato normativo".

Vincenzo De Rosa