I genitori al comune: "Si metta in sicurezza l’area"

L’esposto presentato a seguito della caduta di un minore che riportò una frattura

Apice.  

Tredici genitori scrivono al comune di Apice e all’Istituto “E. Falcetti” a seguito della caduta di un bambino di otto anni, che ha riportato, il sette dicembre scorso, una frattura al gomito ed una prognosi di trenta giorni, cadendo in un’area esterna alla scuola che sarebbe priva di manutenzione. «Il cortile e le aree esterne all’Istituto Comprensivo E. Falcetti – scrivono i genitori attraverso il legale – nonché il marciapiede circostante l’edificio stesso, risultano privi di ogni forma di manutenzione con mattonelle divelte e sconnesse, non avendo questo Ente provveduto ad organizzare un servizio di vigilanza sulla sicurezza e controllo delle aree circostante l’Istituto scolastico, costituendo ciò grave pericolo per l’incolumità degli allievi. In Ipotesi di danno come quello cagionato di recente all’alunno L.C., determina un responsabilità dell’Ente, per la omessa a norma e manutenzione sia della scuola che di tutte le aree esterne all’edificio scolastico aperte al transito pedonale. Il Comune, pertanto, è tenuto a predisporre tutti gli accorgimenti necessari, anche al fine di evitare che gli allievi procurino danni a se stessi, sia all’interno dell’edificio che nelle aree di pertinenza scolastica. Tra queste rientrano il cortile antistante l’edificio, le strade di collegamento alla scuola, i marciapiedi pubblici e tutte le aree dove è consentito il regolare accesso e lo stanziamento degli alunni. In particolare si segnala che tutte le aree pubbliche site tra piazza della Sapienza, viale della Libertà, e via Giustizia (ex edifici comunali) si presentano prive di ogni forma di manutenzione ed in totale stato di abbandono, con la presenza di mattonelle divelte dal marciapiede, non visibile ed avvistabile né segnalate. Per tali motivazioni si chiede all’Ente di procedere all’immediata manutenzione e messa in sicurezza della zona di pertinenza della scuola, allo scopo di garantire e salvaguardare la pubblica e privata incolumità. In mancanza, saremo costretti, nostro malgrado ad intraprendere opportuna azione giudiziaria allo scopo di tutelare gli interessi dei minori». A commentare l’accaduto anche il padre del minore che subì una frattura al gomito: «Non voglio niente dal Comune, le spese mediche per mio figlio verranno risarcite dall’assicurazione, chiedo solo che la zona venga messa in sicurezza per l’incolumità di bambini e adulti. C’è inoltre, lungo il tragitto che porta a scuola, una cabina Enel scoperta e danneggiata».