Moiano, "l'alternativa a Buonanno c'è"

La nota di Teresa Meccariello, Massimo Ciervo e il consigliere di opposizione Giuseppe Massaro

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Moiano.  

"In diverse occasioni la stampa ha cercato di interpretare lo scenario politico in vista del prossimo appuntamento elettorale che vedrà il comune di Moiano impegnato per il rinnovo del consiglio comunale. Sono stati fatti nomi e sono stati espressi giudizi senza però cogliere nel segno. A prescindere da questo, di sicuro un'alternativa a Buonanno c'è". 
Così Teresa Meccariello, Massimo Ciervo e il consigliere di opposizione Giuseppe Massaro.
"La verità - proseguono-  è che l'alternativa non è certamente nata oggi e, questo, il sindaco lo sa benissimo visto che è spesso corso ai ripari come quando si è dimesso facendo capire ai suoi, dopo un timido tentativo di dissenso, chi era l'unico a comandare oppure quando ha dovuto cercare nella opposizione qualcuno che desse dignità al nostro comune in comunità montana. Per incapacità dei suoi? Per paura degli altri? Per patti non meglio noti? In entrambi i casi dovrebbe essergli chiesto!
Inutile, allora, cercare di bleffare o di veicolare notizie distorte! C'è sempre stato un gruppo di persone, di uomini e di donne, di forze consiliari ed extra consiliari, che non hanno avuto e non hanno certamente problemi a dire che le cose non vanno bene come si vuol fare credere e a metterci la faccia. 
Ma, questo dato, lo si vuole necessariamente omettere come se nessuno sapesse che dietro il silenzio, e forse dietro la rassegnazione e la resa di molte persone, c'è più un giudizio di negatività che non di assenso verso l'attuale amministrazione. Un malcontento strisciante che è cresciuto per quel modo, quasi rodrighiano, della maggioranza consiliare di porsi nei confronti di ogni diverso modo di vedere le cose; modo, si badi bene , ben lontano dal concetto di comunità che la Civitas può solo far finta, e anche male, di avere. Dunque, prima di esprimere giudizi, ci si guardi allo specchio. Chi la politica l'ha sempre fatta e la continua a fare per passione sa bene che un conto è presentare una lista; altro conto è la dignità e lo scatto di orgoglio che sicuramente non mancherà a chi, il paese, lo vive per fatti e non per inciucio. È questa la vera scommessa perché ridurre tutto semplicemente a una lista è puerile e mortificante per il paese.
Crediamo che ci sia tanto su cui riflettere e tanto su cui lavorare visto che, oggi, la priorità non è un sindaco piuttosto che un' altro quanto, invece, la serietà di un progetto che sappia essere  attuale e veramente interpretare il territorio senza che i suoi attori siano continuamente tirati per la giacchetta. 
Oggi Moiano e Luzzano, come molte realtà, soffrono una politica che pensa che per affiliare un consenso sia ancora necessario l' "asfalto" . È più che giusto, se non d'obbligo, allora, dare voce alla civile disobbedienza.
Chi vuole fomentare solo fazioni e faziosi non ha capito nulla e spera solo di dividere per mantenersi stretta una poltrona. Il vero limite sta non tanto nel cercare di capire se c'è o meno uno sfidante quanto piuttosto nel voler per forza portare il discorso sul piano personale. La vera alternativa e, al contempo, la vera politica sta nella capacità di pensare fuori dal coro perché l'unico obiettivo, allo stato, è plasmare una idea di comunità più vicina ai cittadini e più all' avanguardia; una idea di comunità che non si limiti a fare, e anche male, solo qualche tratto di strada o a dare una rinfrescata all'edilizia oppure far finta di bandire dei concorsi dopo dieci anni di sottorganico. C'è bisogno di formare classe dirigente e di guardare al futuro. Qui non si tratta più di Buonanno contro qualcuno ma di combattere per un diverso modo di pensare e di fare politica. Quindi, a chi vuol per forza spegnere le luci, rispondiamo che l'alternativa c'è ma non è quella di un nome bensì quella del coraggio. Noi sappiamo che , oggi più che ieri, bisogna produrre futuro e che il paese necessita di un governo locale di responsabilità politica che possa mettere tutti, e non solo alcuni "bravi", nelle conduzioni di potersi esprimere e scegliere, non tra un amico o un altro (in fondo siamo tutti figli della stessa terra), quanto piuttosto tra l'attuale sistema di vassallaggio politico  e  la Libertà".