Bosco (Uil Av/Bn): disuguaglianze in aumento

Non siamo pienamente fuori dalla crisi, anzi il 2016 è stato l’anno della deflazione

Numeri impressionanti: bisogna puntare su lotta alla povertà assoluta, facendo attenzione ai diritti dei lavoratori..

Benevento.  

Se l’1% più ricco degli italiani possiede oggi il 25% di ricchezza nazionale e se il tasso di occupati a rischio di povertà è pari all’11,5% dell'intera forza lavoro, significa non solo che, per certi versi, siamo ancora nel pieno della crisi, ma che la strada imboccata è lungi dall’essere quella giusta.

Dinanzi a numeri allarmanti come questi - che sottolineano un inquietante divaricamento della forbice tra cittadini ricchi e cittadini meno abbienti – possiamo solo rifarci alla regola morale di olivettiana memoria secondo la quale “nessun dirigente, neanche il più alto in grado, deve guadagnare più di dieci volte l'ammontare del salario minino”. Quindi, secondo la Uil, è necessario almeno attuare un cambio netto di rotta all’insegna del rispetto delle regole democratiche, dell’equità e della redistribuzione incardinata sulla valorizzazione del lavoro e sull’adeguamento dei salari.

Non devono essere secondari, inoltre, i contrappesi democratici e il bisogno di maggiore partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Che il neoliberismo e la visione di società turbo-individualista abbiano fallito è ormai sotto gli occhi di tutti, anche dei tifosi più accaniti e di chi non voleva vedere.

“Dunque –dichiara Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) - si pensi al superamento della disintermediazione sociale verso un migliore coinvolgimento dei corpi intermedi e di chi rappresenta i cittadini e i lavoratori nei processi politici ed economici. Voltiamo pagina con una priorità: contrastare le disuguaglianze sociali che attanagliano anche il nostro Paese”.

Redazione Bn