Sempre meno negozi, sempre più bancarelle

Il dato di Benevento colpisce: scompaiono i negozi, si moltilpicano gli ambulanti

Benevento.  

Chiudono i negozi, aprono le bancarelle. E' questo il dato che arriva da Unioncamere, e che dimostra come in un periodo nero per il commercio alle saracinesche chiuse corrisponda un boom di tendoni e furgoncini.
Benevento e la Campania rappresentano un esempio lampante in questo senso. Negli ultimi anni c'è stata una vera e propria ecatombe di negozi, in particolare nei centri storici: emblematici in questo senso i dati citati da Confcommercio Benevento qualche mese fa, che parlavano addirittura di un meno 40 per cento nel centro storico di Benevento, d'altronde, saracinesche chiuse e parallele al corso Garibaldi completamente deserte sono sotto gli occhi di tutti.
Un decremento che coincide con l'aumento, a livello provinciale, di ambulanti: 2,5 per cento la crescita nel Sannio, in un anno, del numero di bancarelle, con punte che toccano anche il 10 o 15 per cento in alcune aree della provincia di Benevento, come la Valle Caudina.

In numeri: sono 538 le imprese ambulanti che operano a Benevento e provincia, a cui vanno aggiunte ovviamente quelle che arrivano da fuori provincia.
Sul trend si è espresso il presidente provinciale di Confcommercio, Nicola Romano, che ha spiegato: “Sì, è un dato che corrisponde a quelli che abbiamo in nostro possesso: tempo fa abbiamo analizzato la situazione delle aperture e delle chiusure di negozi ed il dato disastroso è emerso in tutta la sua prepotenza. Oggi sono in molti, specie fuori da Benevento città, che cercano di ovviare alla chiusura del proprio negozio avviandosi al commercio ambulante. In particolare in Valle Caudina: molti hanno chiuso bottega, iniziando col commercio itinerante, tant'è che a noi di Confcommercio risulta un aumento del 15 per cento di questo tipo di attività. Questo però è legato al fatto che la Valle Caudina è una delle poche zone in cui i mercati funzionano. Nel Fortore e nell'area di Benevento città questo non corrisponde: ci risulta infatti un decremento nel mercato di Santa Colomba”.
Da ricordare anche le proteste di alcuni commercianti del centro storico, che in passato sono intervenuti per segnalare, specie nei week end, e specie per quel che concerne il settore alimentare, la concorrenza sleale di furgoncini e ambulanti.  

Crisvel