Disoccupazione record. Bosco (Uil): investire nella crescita

La situazione più preoccupante riguarda i giovani: a giugno 44,2% è senza lavoro, +1,9% su maggio

Benevento.  

I dati provvisori dell'Istat relativi a giugno 2015 confermano l'emergenza disoccupazione in Italia. La situazione più preoccupante riguarda i giovani: il 44,2% è senza lavoro, +1,9% su maggio.
A livello globale il tasso di disoccupazione nel nostro Paese è cresciuto rispetto a maggio 2015 di 0,2 punti, arrivando al 12,7%. Nei dodici mesi, l'aumento del numero dei senza lavoro è stato del 2,7% (+85mila) e il tasso di disoccupazione è salito di 0,3 punti percentuali.
Gli occupati, invece, sono calati dello 0,1% (-22mila) su maggio e dello 0,2% (-40mila) sull'anno precedente. Si tratta del secondo calo congiunturale degli occupati dopo quello di maggio (-0,3%). Ad aprile 2015, invece, c'era stata una crescita dello 0,6%. A giugno gli inattivi sono 131mila in meno rispetto allo stesso mese del 2014 (-0,9%) e c'è un leggero calo anche rispetto a maggio 2015 (-0,1%). L'Istat osserva che l'aumento dei disoccupati negli ultimi 12 mesi (+85mila) è “associato a una crescita della partecipazione al mercato del lavoro, testimoniata dalla riduzione del numero di inattivi”.

A commentare il dato la Uil Avellino/Benevento che nell'analisi spiega che il trend di flessione dell’occupazione, dal mese di aprile 2015 a giugno 2015, e il conseguente aumento dei disoccupati, soprattutto nella fascia giovanile, non sembra coincidere con le principali finalità di alcuni strumenti messi a punto dal governo Renzi. Siamo ai massimi storici per tasso di disoccupazione giovanile e per platea di giovani “scoraggiati”, considerato anche il fallimento di Garanzia Giovani. E lo stupore è maggiore quando si legge il dato del costante calo degli occupati negli ultimi 3 mesi, a fronte di politiche volutamente introdotte dal Governo per promuovere e incentivare assunzioni.  

“Era e resta per noi chiaro – dichiara Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Avellino/Benevento - che strumenti, più o meno condivisibili, per invogliare le aziende ad assumere, restano monchi e inefficaci in periodi di forte crisi come questo, se non si dà la precedenza ad azioni e politiche volte a investire nella crescita del nostro prodotto interno lordo”.

 

redazione