Mazzoni: nessun disegno punitivo dietro al piano trasparenza

Primo appuntamento formativo per rafforzare la squadra di prevenzione della corruzione

Benevento.  

L’assessore alla Trasparenza e alla Legalità, Erminia Mazzoni, ha rilasciato questo pomeriggio la seguente dichiarazione.

“Quello che si è tenuto oggi a Palazzo Mosti è il primo appuntamento formativo organizzato dall'Ufficio Prevenzione della Corruzione e Legalità. Ad esso sono stati invitati dirigenti e funzionari, nonchè assessori e consiglieri comunali. L'intenzione è quella di programmare un secondo appuntamento nel corso dell'anno perchè la prevenzione della corruzione non sia un esercizio di stile ma diventi una pratica concreta. Ciascuno nella propria funzione, parte politica e parte amministrativa, deve sentire su di se la responsabilità e l'orgoglio di contribuire a costruire una casa comune più sicura e più aperta.

La burocrazia e le regole che ne definiscono l'organizzazione sono, per sentire comune, pesanti. Assorbirne lo spirito e farlo proprio in maniera proattiva è l'unico modo per trarre da esse il beneficio per cui sono state pensate. Prevenire la corruzione è sicuramente obiettivo comune. Come raggiungerlo? La normativa nazionale e le linee guida Anac ci danno una risposta formale, il resto dobbiamo aggiungerlo noi.

Lo schema è: creazione della squadra, fatta dal responsabile generale e dai responsabili di settore, individuazione dei settori più esposti e tutela dei funzionari preposti ad essi attraverso una rotazione che li sottragga a continue pressioni, infine attività di controllo puntuale e trasparenza degli atti. Se entriamo in questo meccanismo siamo sulla strada giusta per restituire al nostro comune solidità e anche dignità.

Mi dispiace dover verificare la sopravvivenza di un certo modo distorto di utilizzare la politica, buttando nel tritacarne della polemica di parte anche le c.d. azioni positive. Ipotizzare dietro gli adempimenti del piano trasparenza un disegno punitivo o addirittura ritorsivo significa voler sporcare tutto per alimentare con la confusione del messaggio uno stato di disagio generale che non fa bene alla città”.