I grillini: "Mastella risparmi, non nomini nuovi assessori"

La proposta dei Cinque Stelle: "Il sindaco non sostituisca la Ingaldi, risparmierebbe 250mila euro

Benevento.  

All'indomani della revoca della Ingaldi da assessore interviene il Movimento Cinque Stelle. I due portavoce in consiglio comunale, Nicola Sguera e Marianna Farese, dapprima condannano la gestione della questione mensa da parte dell'assessore, e poi lanciano una proposta a Mastella sullo stesso tema. 

"Mastella sconta la scelta, tutt’altro che obbligata, di affidare gli assessorati in base ad un mero calcolo numerico, relativo al numero dei voti presi. Che la mensa, su cui l’Ingaldi cade dopo essere stata responsabile o corresponsabile di scelte assurde, fosse uno dei grandi temi della consiliatura era noto. Su di essa, a livello pratico e a livello simbolico, si giocava la discontinuità con l’era Pepe. Si è peggiorato ciò che appariva già pessimo. Un poco invidiabile record che ha molti artefici: il Sindaco, che affida la delega ad un Assessore inesperto e a un Dirigente altrettanto inesperto, l’Assessore, che sdegnosamente rifiuta ogni supporto interno (rompendo subito con la Pedà) ed esterno, favoleggiando, anche in Consiglio, di «complotti» per far fallire il servizio orditi chi sa da chi. Lavarsene le mani appare un gesto incomprensibile oltre che poco coraggioso". 

Dai Cinque Stelle arriva poi una proposta al sindaco: non nominare alcun assessore, affidando l'incarico a chi è già in Giunta, in modo da risparmiare sulle commissioni, risparmio che secondo i calcoli dei grillini, consentirebbe di realizzare il centro di cottura: " Diciamo al Sindaco: perché non distribuire le deleghe tra gli Assessorati esistenti, con un risparmio sostanzioso? In tal modo sarebbe possibile, contestualmente, rivedere anche l’assetto delle Commissioni, eliminando quella legata all’Assessorato alla Mobilità (stante la vigenza del comma 1 dell’art. 34 del “Regolamento” che vuole che le Commissioni permanenti siano «in numero non inferiore a quello degli Assessorati»). Stiamo parlando di un risparmio stimabile fra i 60 e i 70.000 euro per l’Amministrazione, che moltiplicato per 4 (gli anni della residua consiliatura se resisterà alle sue spinte centrifughe e ai microsismi che la fanno sussultare con preoccupante frequenza) equivarrebbe ad un tesoretto con il quale riattare il Centro comunale di cottura. La città sarebbe grata ad un Sindaco che riduce i costi della politica e destina i soldi risparmiati ad un bene duraturo e necessario per la comunità".