Gentiloni nel Sannio. Fucci: "Che mortificazione per la Valle"

L'ex assessore regionale: "Una farsa di tal tipo nel momento in cui la nostra terra è in agonia"

Airola.  

“Cari amici, è assurdo e raccapricciante prendere atto del fatto che il Presidente del Consiglio atterri nel Sannio con l’elicottero per mettere a nudo le nostre miserie.

Ed è solo miseria il fatto che il Sannio che produce, e per il quale questo Governo vorrebbe menar vanto, si esaurisca, sostanzialmente, in una azienda (Adler) che non brilla per assunzioni e prospettive, aldilà delle demagogie di qualche interessato, e nel pastificio Rummo, di recente ammesso al concordato preventivo perché in stato fallimentare”.

L'avvocato Vittorio Fucci, ex assessore regionale non usa mezzi termini per criticare la visita nel Sannio del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

“Si amici, il grande Sannio, in procinto di morire per la desertificazione sempre più incombente, è ridotto a queste modeste realtà produttive.

Sarebbe stato il caso che il Presidente del Consiglio, invece di fare un’autentica messa in scena, avesse operato per destinare al Sannio fondi per la realizzazione di strutture ed infrastrutture.

Come è sopportabile – rimarca l'ex assessore della giunta Caldoro - una farsa di tal tipo nel momento in cui la nostra terra è in agonia.

Primo fra tutti il nostro pensiero non può non andare al Fortore abbandonato e isolato, come oggi ha ribadito anche il presidente di Cittadinanza Attiva, Bozzelli.

Che senso ha, se non quello di mortificarci ancor di più, fare una passerella nel nostro Sannio nel quale mancano fondamentali vie di collegamento sia interne, sia col capoluogo di regione e sia con altri territori.

Amici, la nostra rete stradale, tipica di quella africana, si riduce ad una malmessa ed impercorribile strada statale e a qualche strada provinciale, che somigliano più ad un tratturo di campagna che non ad una decente arteria stradale.

E non basta più dire, a questo punto, che vi è un’Amministrazione Provinciale inesistente, perché ridotta ad una farsa.

Non è il caso, poi, di dire tanto selle modalità della visita, nientepopodimeno, del Presidente del Consiglio ad Airola: i cittadini, quasi come reprobi e appestati, sono stati relegati dietro le sbarre, attraverso le quali avrebbero dovuto vedere da lontano il loro Presidente del Consiglio.

E che dire, poi, di come questo Governo intenda il ruolo fondamentale ed importante della stampa: i giornalisti sono stati tenuti a distanza di oltre 100 metri dal Presidente del Consiglio, al quale non hanno potuto rivolgere almeno una domanda.

Questo è il modo di intendere il ruolo della stampa da parte di Gentiloni? In questo modo Gentiloni rispetta la libertà di stampa? Viene da dire che anche il Duce era più democratico.

Che tremenda mortificazione per la nostra antica e gloriosa Valle.

Mi piace allora ricordare che quando nel 1959 venne ad Airola Giulio Andreotti, fu una festa di popolo.

Oltre 10000 persone affollarono Airola e lo Statista preferì stare tra la gente, percorrendo le strade  di Airola da C.so Matteotti fino al cinema Ariston.

Quella era la politica per la gente e con la gente, - conclude Fucci - magari anche con i suoi errori, ma certamente ricca di tante virtù che fecero grande l’Italia e forte la nostra democrazia, oggi sospesa”.