Pepe: "Mastella ci ha offesi pesantemente: lo denuncio"

L'ex sindaco in una conferenza infuocata annuncia querela nei confronti di Mastella

Benevento.  

Una querela per Mastella e una serie di critiche di fuoco. In conferenza l'ex sindaco Fausto Pepe è un fiume in piena, e innanzitutto annuncia querela nei confronti del suo successore. “In una trasmissione ha etichettato come imbecilli gli esponenti della minoranza, non si è mai vista una cosa del genere. Dovrebbe chiedere scusa. Secondo lui saremmo imbecilli perché diciamo che il dissesto è politico. Io lo ribadisco, e lo dimostra anche il bilancio consuntivo”. Così Pepe passa ad analizzare la situazione contabile di Palazzo Mosti, dal computo delle voci di passivi e attivi di bilancio e dei debiti, fino al bilancio stabilmente riequilibrato, redatto dalla maggioranza. “Si è andati in dissesto senza che si aprisse un dibattito. Questo è un rimprovero che faccio anche all'opposizione perché questi non solo argomenti miei, ma c'è tempo per recuperare. Il dissesto se si fa – dice Pepe – si pianifica. E questo lo dice un imbecille, evidentemente”.

Un dissesto assolutamente evitabile dunque, lo ha dichiarato più volte Pepe, e lo ha ribadito oggi: “Parla di oltre cento milioni di debiti, snocciolando di volta in volta cifre diverse. Ma questi non ci sono negli atti, è un'invenzione comunicativa. Bisognerebbe spiegare che la massa passiva è diversa dai debiti, e poi esiste una massa attiva. Ad esempio, si passa da 34 milioni a 64 di disavanzo tecnico nel consuntivo. Questi non sono debiti. I debiti certi sono 19 milioni di euro, più cinque di sentenze passate in giudicato quest'anno. Se si vuol guardare allo stato di salute dell'ente, bisogna dire che ci sono 132 milioni di residui passivi e 133 milioni di residui attivi, cioè la parte attiva sopravanza addirittura quella passiva. Nella parte corrente ci sono 32 milioni di residiui passivi e 63 di residui attivi. Qualche esperto di bilanci, non beneventano, di fronte a queste cifre mi ha chiesto se avessimo risanato le casse, e quando gli ho risposto che invece siamo in dissesto si è messo le mani nei capelli”.

Critiche molto aspre anche sul bilancio stabilmente riequilibrato: “Un'assurdità che deve essere segnalata alla Corte dei Conti e al Ministero dell'Interno. Ci sono schede lasciate completamente in bianco. Si sostiene addirittura che Benevento non abbia lampioni, rete del gas, discariche, verde pubblico. Poi bisognerebbe capire le vendite patrimoniali in capo a chi stanno: evidentemente alla commissione liquidatoria, ma qui invece vengono inseriti in bilancio...queste partite vanno tolte, non possono essere sgonfiate le masse attive e gonfiate le masse passive. Altro esempio: le multe. Per quelle del 2013 è stata stabilita una maggiorazione del 10 per cento ogni sei mesi...ma come fanno a finire nel bilancio stabilmente riequilibrato? Vengono previste seicentomila euro di multe alle famiglie e duecentomila euro per multe ad altri enti....”.

L'ex sindaco attacca anche sul piano triennale delle opere pubbliche: “Non è stato presentato nei termini di legge, ma è stato detto che verrà presentato dopo l'approvazione del ministero. Quindi, secondo questa tesi, se un cittadino espropriato vuol far valere le proprie ragioni non può farlo. E' inefficace. Poi, nell'elenco annuale vengono inserite 70 opere...in pratica Mastella dovrebbe inaugurare un'opera ogni tre giorni. Invece tutte quelle realizzate fino ad ora sono state fatte da noi. Persino sul depuratore: Mastella dice di aver salvato i fondi con una telefonata...evidentemente siamo alle telefonate miracolose. La realtà è che li ha persi quei fondi: nel bilancio non ci sono, nel piano triennale non ci sono, nel programma annuale non ci sono. Il depuratore non si farà, a meno che non ricostituisca i fondi”.

E infine chiusura sulla mensa scolastica: “E' stato il punto più basso toccato dalla mia amministrazione. Ho provato vergogna quando ho visto dimezzarsi il numero degli iscritti. Ma ora il servizio è stato completamente distrutto. La situazione ormai è chiara: è un dissesto politico, siamo in una situazione in cui c'è una pessima qualità degli atti prodotti dall'amministrazione, e rispetto agli innumerevoli proclami non c'è il barlume di un atto consequenziale”.  

Cristiano Vella