Mastella e la stagione dei ricatti e dei veleni

Palazzo Mosti verso la pausa estiva, con tante incognite

Benevento.  

Con Del Prete assessore e Pasquariello vicesindaco Mastella chiude, nella settimana più difficile della sua consiliatura, la partita relativa alle caselle rimaste vuote in giunta dopo l'addio alla Mazzoni. Con queste due scelte non si mette fine alle difficoltà acuite dal transito in Alternativa Popolare di tre consiglieri.

Costretto ad un cammino tra vari fuochi: da Forza Italia che mal tollera la coabitazione con Ap, agli stessi consiglieri di Ap che hanno sì garantito il loro appoggio, ma che di certo non tollererebbero di essere considerati abbastanza apertamente “paria” all'interno dell'amministrazione, fino all'Udc che pure ha timidamente evidenziato qualche contrarietà ai criteri di scelta a tempo dei vicesindaci che escluderebbero la compagine centrista.
Non che Mastella se ne faccia un grosso cruccio: da quarant'anni sulla scena politica, attraversando acque ben più tempestose, il sindaco non si strappa i capelli per i mal di pancia alleati e guarda avanti, agli appuntamenti importanti che si concentreranno a partire da settembre ai primi mesi del nuovo anno.

Ma potrà farlo? Il rischio che si apra una stagione di ricatti potrebbe essere concreto: uno scenario simile a quello che si è creato ad Avellino, con Foti logorato da interessi incrociati e trattative estenuanti. Si badi bene però: Mastella non è Foti, e almeno allo stato è inimmaginabile che possa prestarsi a una situazione del genere senza far saltare baracca e burattini. Il rischio potenziale però sembra esserci.
Per ora però guarda avanti Mastella, sebbene appaia molto infastidito da questi intoppi: da quelli politici a quelli amministrativi e giudiziari.

Non ha tollerato l'avviso di garanzia per l'inquinamento dei fiumi, che a suo dire non sta né in cielo e né in terra: e se le fibrillazioni politiche lo impensieriscono poco, per quello che lui vede come un accanimento giudiziario potrebbe pensare seriamente di far saltare il banco.
Di certo aveva immaginato diversamente la sindacatura: si immaginava quasi come quei campioni che a fine carriera tornano nella squadra che li ha lanciati, trovando gli osanna del pubblico. Si immaginava come Gianfranco Zola che chiude la carriera a Cagliari, così non è stato.
Avrebbe voluto fare di Benevento un salotto, viste anche le ottime doti di padrone di casa e organizzatore, ma per ora ci è riuscito solo a tratti.

Si illumina, il sindaco, quando si parla di Città Spettacolo, di Bct, di organizzazione di eventi...diversa è la situazione quando si trova a fare i conti con gli innumerevoli problemi amministrativi che attanagliano la città.
E' uomo di fantasia e inventiva Mastella: un numero dieci che però nella nuova squadra si vede sempre più spesso costretto a fare il mediano, a rincorrere l'avversario, a rompere le offensive altrui piuttosto che a costruire. Un ruolo che l'annoia.
Per questo saranno cruciali i prossimi mesi: dalla sentenza che arriverà a settembre, e che potrebbe far scattare per Mastella lo stop della legge Severino, alle prossime elezioni politiche in cui l'ex ministro potrebbe giocare un ruolo fondamentale, con la candidatura di un familiare oppure in prima persona come si vocifera sempre più insistentemente.

                                                                                                                                                                                                                          Crisvel