Comune, l'opposizione: "Comunque vada è finita"

La nota dei consiglieri di opposizione dopo il flop in consiglio comunale. Critiche ai vertici del

Benevento.  

“La maggioranza Pd che governa la città, nella seduta consiliare di ieri sera, si è frantumata in mille rivoli”. Così i consiglieri di opposizione Luigi Ambrosone, Luigi De Nigris, Vincenzo Lauro, Nazzareno Orlando, Mario Pasquariello, Oberdan Picucci, Giovanni Quarantiello e Raffaele Tibaldi, dopo il nuovo flop del consiglio comunale di ieri sera che ha visto nuovamente la maggioranza in crisi. “Comunque vada è finita”, ammoniscono i consiglieri di opposizione in una nota. “L’incapacità di gestire la questione dei debiti fuori bilancio, l’assenza di una classe dirigente all’altezza del ruolo, la mancanza di serietà e “vera” partecipazione hanno generato il clima che ha decretato (comunque vada!) la fine di un’esperienza amministrativa dannosa (è un eufemismo!) per la città.

Rinviare alla seduta di consiglio comunale fissata per il giorno 30 luglio la trattazione dell’argomento (peraltro solo grazie al voto trasversale di chi ha confermato, ove ce ne fosse mai stato bisogno, di non avere né coerenza né dignità politica), dopo non essere stati capaci, per mesi, di affrontare con determinazione la questione, è da irresponsabili così come è da irresponsabili dimenticare, quotidianamente, i cittadini ed i loro problemi reali anche perché, di converso, non si lesina tempo (né prebende) per “accaparrarsi” nuovi “adepti” favorendo repentini cambi di casacca.

Attendere ed obbedire solo ai diktat provenienti da chi, oggi, ricopre ruoli governativi e si pone come “dominus” incontrastato è sintomo del degrado della politica ed è il segnale della necessità di un cambio di passo. Benevento è stanca, è sporca, è immobile! C’è bisogno di aprire le finestre e far entrare aria fresca! E’ arrivato il momento di serrare i ranghi, di fare fronte comune contro questa oligarchica ed inefficiente gestione della cosa pubblica. C’è la necessità di liberare la nostra città dalla “cappa” che da oltre trent’anni la opprime e che si candida, sotto (false) nuove vesti, ad opprimerla per il futuro. Noi continueremo a lavorare per raggiungere questo obiettivo, forse saremo pochi ma, di certo, coerenti!”

redazione