Trasporti, Abbate: «Nuovi biglietti colpiscono fasce deboli»

Vetrella ascoltato in commissione. Il consigliere: «Biglietti iniqui per le aree interne»

Benevento.  

Confronto teso tra sindacati, rappresentanti delle associazioni dei consumatori, consiglieri di opposizione e assessore ai Trasporti, Sergio Vetrella. L’occasione è stata l’audizione in Commissione Trasparenza, presieduta da Giulia Abbate (PD). Oggetto della discussione è stato il nuovo sistema di tariffazione Tic-Ticket Integrato Campania, che ha sostituito UnicoCampania dal 1° gennaio 2015. Dalle parti sociali la richiesta di rivedere rapidamente le molte distorsioni e i disagi creati, che vanno ad incidere su un servizio essenziale per la vita dei cittadini.

 

“La nuova bigliettazione – ha introdotto la presidente Abbate – sta generando problemi di ordine pratico nel reperimento dei titoli di viaggio e incrementi ingiustificati dei costi sia nei trasporti su gomma che su ferro. Un biglietto chilometrico che cambia a seconda di ogni singola tratta costringe i viaggiatori ad acquistare biglietti diversi. A mancare è stata anche un’adeguata comunicazione, lasciando spiazzati gli utenti, aggravata anche da errori organizzativi. L’aumento riguarda proprio i nuovi biglietti integrati per autobus, metropolitane e mezzi pubblici, colpendo ancora una volta i pendolari e gli utenti delle aree interne della Campania, che già soffrono un progressivo isolamento dovuto a collegamenti da terzo mondo.

 

Devo constatare purtroppo – conclude la consigliera regionale sannita – che l’assessore Vetrella, pur incalzato su fatti concreti dalle parti sociali e dai membri della Commissione, ha eluso le domande che gli sono state poste, pur ammettendo la necessità di correggere un sistema che ha troppe falle. Dopo cinque anni non si può ancora fare lo scaricabarile su chi è venuto prima. UnicoCampania è stato un modello virtuoso che andava corretto, ma certo non buttato a mare. Tutti i presenti si sono resi disponibili ad affrontare la questione insieme all’esponente della giunta Caldoro, facendo un bagno di umiltà. Evidentemente si vuol fare solo propaganda”.