Impianti pubblicitari: è ancora scontro

Maggioranza per il sì di forza. De Nigris: «Non si può continuare con il far west»

Benevento.  

Piano impianti pubblicitari: l’impressione che arriva dalla commissione di Palazzo Mosti è che oggi potrebbe esserci lo scontro finale. Scontro che, naturalmente, visti i numeri, vedrebbe prevalere la maggioranza, sebbene l’auspicio iniziale, vista la collaborazione con i consiglieri dell’opposizione nella stesura del piano, era quello di un approvazione condivisa. Il casus belli è rappresentato, secondo i consiglieri dell’opposizione dalle richieste disattese: dal censimento degli impianti pubblicitari all’elenco dei sanzionati. «Il presidente della commissione - racconta Nazzareno Orlando - Floriana Fioretti ha portato in commissione le risposte di?Moschella e di Uccelletti, segretario generale, che in sostanza mi dà ragione: posso avere l’elenco dei multati. In ogni caso domani l’argomento sarà posto in votazione e noi dell’opposizione valutiamo l’ipotesi di non essere presenti per manifestare il nostro dissenso nei confronti di questa maniera di procedere. Non si può volere la collaborazione solo a fasi alterne». Allo stesso modo, dopo l’incontro in commissione De Nigris ha divulgato una nota: «un comune che decide di contrastare l’evasione ma nel delicato settore della pubblicità fa finta di niente e rinuncia ad ogni azione, non è credibile. Amministratori che consentono l'invio di lettere a migliaia di concittadini perché presumono una loro omessa o infedele dichiarazione per la Tarsu o la Tares, ma poi si piegano al fiorente ed illegale business degli impianti pubblicitari, non sono attendibili. Ogni assessore e consigliere comunale dovrebbe quindi porsi le seguenti domande per comprendere quanto sia coerente il suo operato: gli impianti pubblicitari presenti sulle strade della città che amo e amministro, sono conformi alle norme ed al vigente regolamento? Coloro che li hanno installati sono stati autorizzati? Hanno pagato le imposte previste? Tre semplici domande per scoprire una piaga che nel corso degli anni non si è mai voluto curare e guarire. Questa diffusa illegalità, che può essere sicuramente affrontata con gli strumenti oggi a disposizione, è verificabile presso l’ufficio comunale che nel 2010 ha realizzato un censimento degli impianti pubblicitari. Dallo stesso emerge che ben 242 impianti risultavano privi di autorizzazione nonostante coprissero una superficie di circa 1.642,32 mq. Su una superficie complessiva di circa 3.436 mq di spazi pubblicitari circa la metà era (ed è). Continuare in questo “far west” della cartellonistica pubblicitaria, dove tutto sembra ancora da scoprire, da costruire, dove la legge ancora non è arrivata, significa permettere l’abusivismo, consentire un’evasione tributaria che costa alle casse comunali svariate centinaia di migliaia di euro, favorire l’esercizio di una concorrenza sleale tra aziende del settore. Non si può più sostenere che tutto cambierà con l'approvazione di questo nuovo piano. Per intervenire non c’è bisogno di nessun nuovo piano. In questo settore, in caso di condotta illecita, il vigente regolamento e le norme di riferimento prevedono sanzioni pecuniarie, l’immediata copertura della pubblicità e la rimozione degli impianti abusivi. Sono sicuro di poter trovare su questo argomento un ampio consenso tra i consiglieri di maggioranza e di opposizione già a partire da questa commissione mobilità. Tuttavia, se ciò non dovesse accadere, preannuncio la presentazione di un’interpellanza comunale e la contestuale richiesta di intervento dei competenti organi ed autorità"

di Cristiano Vella