La carica di De Luca che ricompatta il Pd

Affollata manifestazione in città con tutti i big sanniti. «Sarò l’alfiere delle aree interne»

Benevento.  

Un risultato, se non altro, Vincenzo?De Luca l’ha già ottenuto: quello di ricompattare, almeno per una sera, il Partito democratico in provincia di Benevento. Il vincitore delle primarie è stato accolto dalla folla delle grandi occasioni all’hotel President, che gli ha tributato il saluto che si deve al candidato del partito per la poltrona di governatore. Superate, nella sala conferenza, le divisioni e le polemiche (ancora di queste ore) che hanno animato il pre e il post voto. «Ora si deve remare tutti nella stessa direzione», è stato lo slogan più gettonato. Presenti al gran completo tutti i rappresentanti del comitato pro De Luca, ma anche gli alfieri - politici e istituzionali - di Andrea Cozzolino: dal sindaco Fausto Pepe a Raffaele Del?Vecchio. In campo, il consigliere regionale Giulia Abbate, che ha dettato l’agenda sannita per i prossimi cinque anni. Poi, De Luca. Che forse immaginava un passaggio più veloce, ma di fronte ad una presenza così massiccia non ha mancato di elencare le priorità del governo regionale. «Una delle mie priorità saranno le aree interne e i loro problemi. Non è più possibile vedere giovani continuamente strappati dalle loro case. Basta - ha detto - coi miliardi di euro buttati dalla finestra, le nomine nella sanità in favore dei “pinguini sotto coperta”». Non è mancato un riferimento al programma e alle alleanze: «Ammucchiate non se ne fanno. Vogliamo allargare il discorso ai moderati, ma partendo dalle cose da fare per la regione», il monito. Soprattutto,?De Luca sente «un’aria diversa rispetto a cinque anni fa, anche perché la nostra è una rivoluzione di civiltà. Sarà una battaglia difficile, voto su voto, ma ce la faremo». Immancabile un riferimento alla legge Severino:?«L’unica che conosco con questo nome è Mercato San?Severino... - è stata la battuta - . Non diciamo fesserie, dopo la vittoria, il Tar mi reintegrerà. Chi vince governa!».

di Giovanbattista Lanzilli