Comunità montana: «Non siamo un laboratorio»

Il neo presidente Insogna: «Intesa - territoriale Pd - Ncd»

Benevento.  

Quanto accaduto, politicamente, al Parco regionale del Taburno va considerata un’intesa di natura prettamente territoriale - anche se bipartisan - e certamente non un laboratorio politico preso ad esempio da quanto avviene a Roma col Governo nazionale. Il neo-presidente dell’Ente, Rossano Insogna, in questa intervista ad Ottopagine chiarisce le condizioni con cui si è arrivati all’elezione sua e del vicepresidente Giuseppe Tontoli, oltre che degli assessori Carmine Valentino e Domenico Matera nella giunta della struttura con sede a Cautano. Come si può facilmente intuire, si tratta di personalità appartenenti ad aree politiche diverse fra loro. Che però hanno trovato una sintesi. «Si è arrivati a queste nomine, compresa la mia - esordisce il sindaco e presidente - in seguito ad una indicazione condivisa e bipartisan che riguarda sia il presidente e il suo vice, che gli assessori in giunta. Nomine che la Regione formalizzerà e che rientrano nell’ambito di un percorso di rilancio del Parco».

Per il primo cittadino di Melizzano «chi ci ha preceduto ha lavorato bene, facendo chiaramente tutto quanto in proprio potere. Ora però si apre la necessità di rimettere “in sintonia” i territori, rendendoli davvero protagonisti delle scelte da compiere. E’ necessario - parola del presidente - intraprendere percorsi positivi per fare dei Parchi dei veri volani per lo sviluppo. Soprattutto in vista della programmazione 2014-2020, dato che molte risorse da impiegare passeranno proprio per i Parchi». Per Insogna è fondamentale «una stretta sinergia con gli attori istituzionali del territorio, in primis i Gal, la Provincia e la Comunità Montana. E poi c’è da rivedere il concetto stesso di Parco, che deve essere visto come un’occasione di sviluppo e non un vincolo per il territorio». Insomma, l’agenda della fascia tricolore e dei neo-eletti rappresentanti dell’esecutivo del Taburno è particolarmente fitta. Ma è evidente che un aspetto non secondario, e che non è passato inosservato nel “grande gioco” della politica provinciale, è l’intesa bipartisan. «Non c’è stata trattativa politica. Ci sono amministratori Pd e Ncd, intenzionati ad andare oltre le rigide appartenenze con l’intento di mettersi al lavoro per il territorio.?Credo - sottolinea Insogna - si tratti di una scommessa per tutti i cittadini del Parco del Taburno. L’auspicio è che si possa ravvisare la stessa ispirazione anche in altri importanti Enti del territorio, come ad esempio la Comunità Montana dove il Pd è all’opposizione. La sinergia istituzionale sarebbe sicuramente un vantaggio». Attenzione, però, a caricare il dato locale di troppe “aspettative” di natura politica. «Allargare il campo dell’intesa anche altrove? Meglio non avventurarsi in queste sperimentazioni - chiarisce in conclusione Insogna - . Non è un laboratorio politico, ma un connubio fra persone di buone volontà per il territorio. Sono altre le sedi per valutare e sperimentare accordi diversi...».

di Giovanbattista Lanzilli