Benevento, solo venti minuti di illusione

Tanta sofferenza a destra per l'assenza dell'esterno alto. Baroni non rinuncia alle due punte

Benevento.  

La quinta sconfitta di fila del Benevento non sorprende gli addetti ai lavori. La Roma è un gradino sotto il Napoli, ma rimane tra le migliori del panorama nazionale. Pensare ad un risultato positivo era davvero utopia. Soprattutto se si sottolinea subito in quali condizioni il Benevento è arrivato alla sfida con la squadra di Di Francesco. Fuori i due esterni di qualità, Ciciretti e D’Alessandro, fuori il centrale difensivo Antei, insieme agli altri due colleghi di reparto, Costa e Djimsiti. Fuori anche Iemmello, che sembrava recuperato ed invece non è andato neanche in panchina. Diciamo che anche con tutti i suoi effettivi per il Benevento sarebbe stato un problema venire a capo della sfida coi giallorossi della capitale, ma così è diventata davvero un’impresa impossibile.

Nuovo modulo. La voglia di cambiamento partorisce un ibrido di difficile interpretazione. Né 4-4-2, né 4-5-1. Il tecnico opta per i tre centrocampisti, ma toglie un esterno anziché un attaccante. Per venti minuti la strega gioca con buona intensità, la Roma sembra soffrire la vivacità dei giallorossi di casa. Che hanno anche una colossale occasione gol al 17’ con Coda che serve a Cataldi un pallone solo da spingere in rete: l’ex laziale ‘arrota’ bene il destro, ma va a sfiorare il palo alla sinistra di Allison ormai battuto. E’ il momento migliore del Benevento, illusorio evidentemente. Perché proprio sulla fascia dove manca l’esterno alto (quella di destra) Letizia sembra spaesato e viene spesso messo in mezzo da Perotti e Gonalons. Il primo gol nasce proprio così. Fino a quel momento Belec non aveva toccato un solo pallone. E’ il leit motiv di questo campionato. Al primo errore è subito gol per gli avversari del Benevento. La squadra si sfalda e non riesce più a dare il meglio di sé. I tre centrocampisti danno più densità al gioco giallorosso, ma spesso non rispettano le consegne. In difesa si balla parecchio: il povero Venuti, esterno di fascia, è costretto a fare il centrale e ad arrampicarsi sul gigante Dzeko per cercare di ridurne le potenzialità. E così arriva anche il secondo gol, con la deviazione fatale di capitan Lucioni che batte Belec. La ripresa non ha più gli slanci della prima frazione e il Benevento perde lucidità. Così come Memushaj perde palla sulla sinistra e Letizia lo imita a destra: gli altri due gol della Roma nascono così, due gentili cadeau della difesa sannita, che si prende la briga di segnare persino un altro autogol col povero Venuti. Finisce 4 a 0 e la conta dei gol presi in due partite diventa imbarazzante.

Ora bisogna cambiare pagina. Il presidente ha provveduto a rincuorare giocatori e tecnico dopo questa altra delusione: c’è all’orizzonte la trasferta di Crotone. E’ lì che può iniziare il campionato giallorosso. Deve essere così.

Franco Santo