La storia curiosa di Guccini, arbitro del derby

Al di là dell'omonimia col cantautore modenese, fu coinvolto in un episodio controverso nel 2012

Benevento.  

Uno che si chiama Francesco Guccini non può passare proprio inosservato. Anche se fa l’arbitro e non ha mai cantato in vita sua, anche se è nato ad Agrigento tra i mandorli in fiore e la valle dei Templi e non in Valle Padana. Solo un caso di omonimia con il cantautore modenese, nessuna parentela. Tra l’altro il Francesco siciliano ha preso fischietto e cartellini e si è trasferito ad Albano Laziale, iscrivendosi alla sezione arbitrale del bel centro sui castelli romani. E lì pare sia diventato tifoso della Roma e del “pupone” giallorosso. E qui che nasce la sua storia più curiosa, quella accaduta tre anni fa circa quando fu chiamato a dirigere Forlì-Este in serie D.

Capitano dei romagnoli è Richard Vanigli, ex difensore dell’Empoli, ormai quasi quarantenne. Chi non ricorda il terribile incidente capitato a Totti alla vigilia del Mondiali tedeschi del 2006? Pèrone saltato, il sogno mondiale che sembra svanire. L’intervento alle spalle è proprio dell’empolese Vanigli, in lacrime a fine partita a chiedere scusa a tutto il calcio italiano. Bè, Forlì-Este è un’altra storia. Perché Guccini "il romanista" ritrova il reprobo Vanigli nel 2012 in una sfida di serie D e ad un certo punto gli sventola il rosso sotto al naso per un fallo controverso procurandogli ben quattro giornate di squalifica. Apriti cielo. A Forlì l’episodio diventa un caso politico con tanto di interpellanza in Comune. Il legale forlivese Gungoni, consigliere comunale dell’Udc, ne fa una battaglia personale e prova a collegare la fede romanista dell’arbitro con la squalifica di Vanigli, facendola passare per una vendetta consumata sei anni dopo il fattaccio. L’accostamento è suggestivo e fa il giro dell’Italia pallonara, pur senza sortire effetti. Guccini ora è in odore di promozione in B e sabato dirigerà serenamente Benevento-Juve Stabia.