Calcioscommesse: tra le gare sotto accusa Salernitana-Barletta

Stando a quanto riporta Corriere.it indagini sul match che ha consegnato la B ai granata

Benevento.  

Potrebbero esserci a breve nuovi risvolti nella situazione legata al filone calcioscommesse emerso due giorni fa. Secondo quanto riporta Corriere.it, edizione online del Corriere della Sera, tra le partite sotto accusa ci sarebbe anche quella giocata il 25 aprile scorso allo stadio Arechi tra la Salernitana e il Barletta. La gara finì 3-1 per la Salernitana. Un risultato che ha consentito alla squadra di Lotito di vincere il girone C di Lega Pro e salire in B con due giornate d’anticipo.

Per i poliziotti della Squadra mobile di Catanzaro e dello Sco, la gara presenterebbe degli spunti investigativi molto interessanti perché si prefigurerebbero gli estremi di una combine a vantaggio della Salernitana, contro un Barletta ormai salvo. Dopo il 5 maggio scorso, data in cui gli inquirenti hanno dovuto mettere un punto sull’inchiesta Dirty Soccer , gli inquirenti hanno continuato nel lavoro di ascolto telefonico, e in questi giorni dovrebbero presentare una nuova informativa con ulteriori elementi che proverebbero responsabilità di altre società che avrebbero preso parte alle combine.

Si cerca soprattutto di estrapolare i messaggi scritti con WhatsApp, il sistema che l’organizzazione criminale composta da dirigenti di club ed esponenti della ‘ndrangheta calabrese utilizzavano per messaggiare con scommettitori serbi, russi, moldavi e anche maltesi, nel tentativo di sfuggire a eventuali intercettazioni. Gli interessi di questi gruppi non erano solo il calcio italiano: le loro puntate si rivolgevano anche al campionato della serie A cinese, al basket serbo e ad alcune partite di tennis disputate nel Qatar. Gli investigatori, inoltre, stanno verificando il contenuto di «pizzini» rinvenuti nelle abitazioni di alcuni fermati. Si tratta di appunti dove emergono chiaramente nomi di squadre, cifre da puntare e modalità delle giocate.

Nelle perquisizioni avviate in tutt’Italia l’attenzione è rivolta soprattutto a tablet, telefonini e computer dei fermati. Un passaggio dell’inchiesta ha interessato anche la Figc. I magistrati vogliono individuare il «personaggio» della commissione che avrebbe agevolato Andrea Ulizio, ex calciatore della Pro Patria e figlio di Mauro, dirigente di fatto della stessa società. Quest’ultimo, al telefono proprio con Andrea, si esaltava per le sue conoscenze con «quest’altro venduto della Figc», che avrebbe permesso a Ulizio padre di evitare al figlio una squalifica più pesante di una giornata, dopo l’espulsione rimediata per uno schiaffo a un avversario.

Anche il presidente della repubblica Sergio Mattarella è intervenuto in merito al nuovo scandalo: «Il divario tra questi fenomeni che periodicamente affiorano e la passione con cui tanta gente segue il calcio fa indignare: per questo serve severità e rapidità» ha detto entrando all’Olimpico per assistere alla finale di Coppa Italia.

A fronte di un’inchiesta che potrebbe avere fortissime ripercussioni sui campionati di Lega Pro della prossima stagione, per gli eventuali rischi di penalizzazioni o radiazioni, tiene banco anche la trattativa riguardante i diritti televisivi del campionato per il triennio 2015-2018. Ieri l’Antitrust ha fatto sapere di non aver mai autorizzato la convalida dell’intesa tra Mediaset e Sky.