Pitrolo: "Presidente ci ripensi"

Il 'numero due' della Lega Pro parla dei disimpegni di grossi personaggi: Vigorito, Tesoro, Buffon

Benevento.  
Parla Archimede Pitrolo, il "numero due" della Lega Pro, figura di riferimento del mondo della terza serie, da alcune settimane e fino al 31 agosto primo portavoce del "palazzo di Firenze" per l'inibizione di Mario Macalli. La sua famiglia è originaria della Sicilia, ma lui è nato a Seveso e vive a Meda, pertanto si sente un po' l'uomo dell'intera penisola... Traccia un bilancio positivo della prima stagione del dopo-riforma che sta per concludersi. "Siamo soddisfatti. I tre gironi a sessanta squadre hanno determinato un aumento del livello agonistico, soprattutto grazie ai derby che sono il sale ed il pepe... Abbiamo avuto riscontri positivi soprattutto al sud, specie in Campania. Siamo andati bene sotto tutti i punti di vista anche per quanto concerne i comportamenti delle tifoserie considerato che ci sono stati solo episodi marginali di teppismo. Insomma, un comportamento ottimo. Non voglio fare anticipazioni perché come sapete sarà il consiglio direttivo a decidere ma quasi certamente anche nella prossima stagione sarà adottato il criterio della divisione geografica. Consentitemi anche di dire che le tre promosse hanno vinto con pieno merito. Se Novara e Salernitana erano favorite, il Teramo - continua Pitrolo - è stato la vera sorpresa. Ha confermato l'imprevedibilità della Lega Pro che è una serie totalmente diversa rispetto a tutti gli altri campionati italiani. Una categoria che fa storia a sè e questo lo dico con orgoglio".
A fare da contraltare alle note liete del mondo della terza serie, ci sono, però, le voci di questi ultimi giorni di disimpegni di grossi nomi e personaggi del mondo del calcio. Il riferimento è alle dimissioni dell'avvocato Oreste Vigorito da presidente del Benevento, del mundial Gigi Buffon che lascerà la Carrarese, delle intenzioni di mollare del patron della Juve Stabia Franco Manniello e di Antonio Tesoro che ha messo in vendita il Lecce. La Lega Pro potrebbe perdere imprenditori e nomi di assoluto rilievo.
"Leggo anch'io. Non so se sono decisioni frutto di delusioni del momento o aspettative della vigilia venute meno o altre situazioni. Nello specifico vi dico che Manniello ha fatto dichiarazioni assurde e per niente etiche. Addirittura il presidente dell'Ascoli Bellini che mi sembra che viva in Canada ha detto che la Reggiana si è qualificata perché il presidente è componente del direttivo di Lega Pro. Rispondo dicendo semplicemente che nei play off arrivano arbitri in odore di promozione che hanno questa grossa chances di immagine ed economica. Da noi prendono 90 euro a partita, facendo il salto cambierebbe la loro vita, figuratevi se si fanno condizionare da favoritismi o altro, avendo il veicolo per andare in A... Il disimpegno di Tesoro da Lecce che è una grande piazza che ha fatto A e B può avere varie motivazioni. Gigi Buffon probabilmente non ha avuto le risposte che si aspettava. Per quanto concerne l'avvocato Oreste Vigorito, lo conosco bene da dieci anni circa e vi dico che è un benefattore ed un grande presidente. Se confermerà la sua decisione mi dispiacerà tantissimo. Mi auguro che quella sua dichiarazione sia frutto dello sconforto del momento. Ecco, spero ci ripensi perché sarebbe una grave perdita non solo per i tifosi del Benevento e la comunità sannita, ma per tutto il mondo del calcio. Ripeto, spero e mi auguro che con il tempo tutto rientri. A proposito del discorso società e presidenti, la considerazione è che ormai il territorio non aiuta più. Una volta i presidenti avevano una certa riconoscenza economica e non solo. Adesso non si fanno grandi affari - continua accalorato il vicepresidente Pitrolo - mentre in compenso il calcio assorbe energie e soldi. Pochissime società fanno quadrare i conti ed è la passione quella che ti aiuta, mentre il territorio regala poco. Prendete ad esempio il Monza che rappresenta una delle città più ricche e industrializzate della penisola che nel giro degli ultimi venti anni è fallito per la seconda volta. E'anche la dimostrazione che non si fallisce soltanto al sud, ma la musica è uguale ovunque. Lo ripeto non c'è più la risposta del territorio, forse dovuta anche alla crisi generale che attanaglia il paese, ma questo sta determinando una serie di ripercussioni. Alla luce di questo le società che fanno calcio in Lega Pro in particolar modo sono meritevoli e meritorie".
Antonio Martone