Lega Pro, inferno e paradiso distano 24 ore

Domani due squadre conosceranno la serie D attraverso i play out, poi sarà tempo di sognare

Benevento.  

Il confine tra inferno e paradiso è lungo un giorno. Tanto passerà tra le due sfide di play out del girone C e quelle di play off che determineranno le finaliste per l'accesso in serie B. Obiettivi diametralmente opposti per otto squadre tutt'altro che simili. In prima analisi sarà tempo di evitare il baratro dei Dilettanti per Reggina, Messina, Ischia e Aversa. Di queste quattro soltanto due conquisteranno il diritto di continuare a giocare tra i professionisti nella prossima stagione, mentre per le altre si spalancherebbero le porte dell'incubo serie D. La quarta serie del calcio italiano era stata già assaporata dalla Reggina, che tra penalizzazioni e ricorsi vari è poi riuscita a sovvertire la classifica e scavalcare il Savoia avvalendosi dell'aspetto burocratico e inviando i biancoscudati nell'Ade del calcio italiano. Domani gli amaranto faranno visita al Messina nella cornice del San Filippo partendo da un vantaggioso 1-0 maturato nella sfida di andata disputata mercoledì e decisa da Insigne. Ben diverso e sostanzialmente meno aperto il discorso riguardante Ischia e Aversa Normanna. Gli isolani grazie a una grande prestazione nella sfida di andata giocata al Mazzella hanno messo in ghiaccio la loro permanenza nell'ex serie C vincendo 4-1 sui diretti avversari. Un margine ampio, che al momento rende decisamente improbo qualunque tentativo di rimonta. Bisognerà vedere se i normanni riusciranno a far valere il fattore campo centrando un'impresa che avrebbe del sensazionale.

A quattro piazze che sognano la permanenza in Lega Pro (o meglio dodici, considerando anche i play out degli altri due gironi ndr.) ne corrispondono quattro che hanno puntato il mirino sulla serie B. Domenica si giocheranno i match di ritorno tra Matera e Como e tra Bassano e Reggiana. Al momento nessuna delle quattro è avvantaggiata dagli esiti delle gare di andata. Zero a zero finì al Mapei Stadium di Reggio Emilia e 1-1 al Sinigaglia di Como. Considerando che nei play off (così come nei play out) non vale la regola del gol segnato in trasferta, i novanta minuti dei match di ritorno vedranno le squadre giocarsela in una situazione di perfetta parità. In casio di pareggio al termine dei novanta minuti si andrà ai supplementari e poi ai rigori. L'unico vantaggio per le squadre piazzatesi meglio nella stagione regolare è dato dal fattore campo da sfruttare nella gara di ritorno. Un vantaggio tale solo sulla carta ma che assume un valore diverso e sicuramente più sostanzioso dopo gli sviluppi delle gare di andata. Per intenderci, nell'ultima Champions ad approdare in finale sono state le due squadre che avevano giocato l'andata tra le mura amiche sfruttando tuttavia nel migliore dei modi il fattore campo senza ricorrere alla regola Uefa del gol in trasferta. Ma parliamo di altri mondi e altri orizzonti. E con tutto il rispetto per la coppa dalle grandi orecchie, a Bassano, Matera, Reggio Emilia e Como si accontenterebbero volentieri della serie B.

Francesco Carluccio