A Bassano una festa per... la sconfitta

Organizzata dai tifosi, dal Comune e dai Commercianti: fiumi di birra, megaschermo, tanta allegria

Benevento.  

In comune hanno i colori della maglia e l’aver perso i play off in cui partivano favoriti. Benevento e Bassano erano le squadre al primo e al secondo posto nella griglia finale, le migliori espressioni della stagione regolare. I veneti avevano cullato fino all’ultimo il sogno di tagliare il traguardo per primi anche grazie alla penalizzazione del Novara. Ma la giustizia ad intermittenza della Figc gli aveva frantumato la speranza proprio all’epilogo. Play off dovevano essere e play off sono stati. Non esaltanti al di là dei risultati ottenuti: turno preliminare superato ai rigori e dopo aver sofferto le pene dell’inferno contro la Juve Stabia, replay con la Reggiana, sprecona nella gara di ritorno quando aveva gettato alle ortiche il vantaggio dell’uomo in più sbagliando gol impossibili. Poi la doppia finale col Como e la resa al cospetto della squadra “unta dal Signore”. Doveva andare così, in casa bassanese nessuno se l’è presa. Sarà perchè era la prima volta per la B, sarà che un patròn come Stefano Rosso, il figlio del “signor Diesel”, secondo Forbes undicesimo uomo più ricco d’Italia, non ce l’hanno in molti. Fatto sta che lunedì sera in piazza Garibaldi c’è stata una mega festa per ringraziare la squadra per ciò che aveva fatto. L’hanno organizzata i tifosi in collaborazione con l’Amministrazione comunale e l’associazione dei commercianti e non si sono fatti fermare neanche dal maltempo: tutto rinviato di un giorno, poi tutto perfetto. Buffet, brindisi, mega-schermo e cori a favore della squadra. A mille chilometri di distanza un modo diverso di vivere una sconfitta. Qualcuno dirà: ‘se continuano a non vincere, ci rivediamo tra nove anni’. Sarà, ma vivere il calcio con minori esasperazioni e con un po’ di sorriso sulle labbra aiuta a dimenticare le sconfitte. Prendiamo in prestito una frase di Gaetano D’Agostino nella sua intervista di qualche giorno fa: “Il calcio è una bella parte della nostra vita. Ma non è la vita”.

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