Ma quanto è grande il club dei disperati

Non c'è giorno che non faccia registrare una società in difficoltà. La Covisoc avrà molto da fare

Benevento.  

Fosse una rubrica fissa della nostra rete, la chiameremmo “Benvenuti nel club dei disperati”. Sono quelle società che ogni giorno fanno segnare un nuovo capitolo della terribile crisi della Lega Pro. Si ha l’impressione che il giorno 30 la Covisoc dovrà chiudere più di un occhio se vorrà ratificare l’iscrizione di molte società al prossimo campionato. Le ultime arrivate (ma si fa per dire, visto che i segnali erano visibili anche qualche tempo fa) sono Martina e Ischia. La squadra della Val d’Itria è passata in breve dall’euforia dell’arrivo di un nuovo socio (l’avvocato leccese Luppolis) alla depressione di un abbandono senza possibilità di revoca dell’attuale dirigenza. La lettera inviata ieri al sindaco della città è la consegna virtuale del titolo nelle mani del Comune. C’è una piccola ancora di salvataggio: la somma di 35mila euro messa a disposizione per provvedere all’iscrizione, non la fideiussione però, a cui dovrà provvedere chi eventualmente subentrerà. Di qualche ora prima le dimissioni dell’amministratore unico dell’Ischia, Di Bello. Anche lì un comunicato stampa in cui si manifesta l’impossibilità di presentare la fideiussione di 400mila euro e soprattutto che nessuno degli imprenditori che s’erano detti disposti a far parte della società si è fatto avanti.

Ma la crisi non è solo al sud, lo abbiamo detto. Nuovi arrivi dalla Toscana. Battini, presidente del Pisa, ha messo in vendita la sua società al prezzo simbolico di un euro. Il problema è quello che c’è dietro. Così gli acquirenti latitano e i tifosi strepitano. Entro il 25 bisogna pagare tutti gli stipendi arretrati, serve almeno un milione di euro. Situazione drammatica. In quanto a Camilli, lui non cambia idea: il Grosseto non lo iscrive. E che dire del Monza: oggi è prevista la quarta asta fallimentare. I costi si sono abbassati: centomila euro. Ma i debiti, pur limati, sono sempre alti. Tra l’altro il Comune ha revocato la concessione dello stadio Brianteo e l’uso del  Monzello per i debiti pregressi. Nuvole nere sulla Brianza.

A Venezia sono agli appelli pubblici: “Cari commercianti, industriali e ricchi vari, è il momento di "cacciare il vil denaro". Per i nostri ragazzi e perché la città ha il diritto di avere un Venezia, a prescindere dalla categoria, senza i buffoni che ci sono stati fino ad oggi”. Parole e musica del sindaco della città lagunare Lugi Brugnaro. Del presidente russo Youry Korablin si sono perse le tracce e se i conti non verranno risanati si può solo sperare di ripartire dalla serie D.  Anche a Mantova si vivono le stesse ore di ansia per la squadra cittadina. C’è una cordata di acquirenti che parla da nuovo padrone, ma non fa nulla oltre che dispensare parole vuote. Dicono che quella di oggi possa essere la giornata del cambio di proprietà, ma c’è da avere ancora dei dubbi.

Un benvenuto, infine, lo merita anche la neo promossa Lupa Castelli Romani. Il presidente Alessandro Virzì è irreperibile, indagato in un vasto giro di droga nella capitale, per cui ha lasciato la carica di massimo dirigente. Ora tutto è nelle mani dell’Amministratore delegato e presidente in pectore Pietro Rosato, alle prese con una difficile iscrizione e con la scelta di un campo di gioco che non può essere più quello di Frascati, ma si spera che possa essere quello di Rieti. Il derby con l’altra Lupa è già a rischio.

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