Quel pasticcio dei gironi di Lega Pro

Il "ciclone" Seregno potrebbe spazzare via tutto. Dove sono Ascoli e Entella. Domani i calendari

Benevento.  

Premessa importante: chi ha fatto i gironi di Lega Pro è tutt’altro che uno sprovveduto. E’ anzi uno che la sa lunga sul tema della giustizia sportiva e non ci meraviglieremmo affatto se conoscesse sin d’ora quello che accadrà nel secondo grado di giudizio dello scandalo scommesse.

Detto ciò, l’aver buttato giù i gironi con ben quattro incognite e con squadre che da qui a qualche giorno potrebbero essere spazzate via dalla corte d’appello della Figc appare un azzardo non solo a Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Calciatori che non le ha mandate a dire e non è riuscito a sopportare questo autentico scempio tuonando dall’alto della sua carica: “E’ inammissibile stilare dei gironi con tutte quelle ics”. E’ inammissibile per le squadre che non hanno certezza del loro futuro, è inammissibile per l’Ascoli e la Virtus Entella, che sono titolari di un posto in Lega Pro, ma sono state scientemente tenute fuori. Il fatto è che se nei gironi si inseriscono squadre come Lamezia e Torres, per le quali il procuratore Palazzi aveva chiesto l’inferno della D, che sono state graziate in primo grado, ma che potrebbero essere condannate in secondo, non si capisce perché Ascoli ed Entella, che sono in attesa di conoscere ciò che accadrà a Catania e Teramo, debbano anticipare il loro destino e sparire sin d’ora dal panorama della Lega Pro. E’ una decisione arbitraria, che fa intendere che si conosce già cosa avverrà in sede di secondo grado di giudizio.

Non bastasse tutto questo bailamme, c’è ciò che sta innescando il Seregno col suo ricorso all’Alta Corte di Giustizia del Coni. Il Seregno vuole il posto del Castiglione, ovvero quello della 54. squadra in Lega Pro, ma sa che su quel percorso parte battuto. E allora la società ha deciso di percorrere la stessa strada del Novara dello scorso anno: ricorso contro la variazione del format del campionato. La società piemontese si oppose alla riduzione non prevista del torneo di serie B al di sotto delle 22 squadre, il Seregno fa appello all’articolo 49 delle Noif e fa lo stesso per quel che riguarda la Lega Pro chiedendo il ripristino a 60 squadre, 20 per girone. Per presentare l’istanza al Coni si è affidata allo stesso legale che lo scorso anno riuscì nell’impresa a difesa del Novara, Cesare Di Cintio. Come si vede non si tratta di aria fritta e molto di più che un semplice cavillo. Secondo le Noif (Norme Organizzative Interne Figc), il numero delle società che devono partecipare alla prossima Lega Pro deve essere di 60 e la delibera del Consiglio Federale del 24 febbraio 2015 stabilisce che nel campionato 2015-16 non può esserci alcuna riduzione di organico.

Un bel guazzabuglio, non c’è che dire. Dovesse aver ragione il Seregno, vedrebbe spalancarsi le porte della Lega Pro insieme, prevedibilmente, a Fondi, Viterbese, Taranto, Grosseto e Sambenedettese che hanno presentato la loro manifestazione di interesse. Ovviamente l’avvocato Di Cintio ha chiesto anche il rinvio del campionato. Intanto domani la Lega Pro stila persino i calendari. Chi avrà ragione…?

frasan