Abbonamenti a quota 863. Record a Lecce, 1.500 a Foggia

A Catanzaro è polemica sui prezzi e sui tempi. A Cosenza solo un centinaio di tessere vendute

Benevento.  

Più che un’impennata, un piccolo scatto in avanti: 863 tessere sottoscritte. Che di questi tempi non sono proprio bruscolini. Si va verso quota mille, mancano ancora 7-8 giorni (dipende dallo ‘spezzatino’ e poi… dai vari ricorsi)) all’esordio col Lamezia e superare la fatidica barriera non dovrebbe essere un’utopia. Non sarà un record, ma andare oltre i mille abbonamenti non è neanche cosa di poco conto a Benevento.

Per rendersene conto basta andare a curiosare nel giardino dei vicini. Nulla di trascendentale se si esclude l’exploit di Lecce, dove ha contato la campagna abbonamenti da saldi stracciati effettuata dalla società salentina. Nella Firenze del sud sono arrivati a quota 5.696, un’immensità. Ma non bisogna dimenticarsi che fino al 23 agosto un abbonamento in curva è costato appena 25 euro. E nella seconda fase la società ha deciso di non riportare i prezzi al loro costo prestabilito (110 per un nuovo abbonato) ma di tenerli per tutti ancora con uno sconto del 50 per cento, vale a dire a 55 euro. Con questi prezzi non si compra neanche un biglietto di tribuna in qualsiasi stadio di ogni categoria, logico che la campagna abbonamenti fosse un successo. Al di là di un ritrovato entusiasmo per l’arrivo della nuova società e per gli acquisti fatti.

A Foggia, dove pure l’entusiasmo è palpabile ma i prezzi non sono così modici (130 euro per le Curve), si viaggia su quota 1.500. Risultato buono, ma non ottimo soprattutto se rapportato al livello di entusiasmo mostrato dopo la vittoria nel derby col Bari in Tim Cup.

A Matera curva e distinti costano 90 euro. Lo slogan voluto dal patron Columella è "Non vedo l'ora di ritornare". Il dirigente lucano, che va sempre sopra le righe, ha chiesto ai suoi tifosi 5.000 sottoscrizioni, ma non sembra che la risposta sia stata finora pari alle sue aspettative. Tant'è che si è inventato una sorta di "giornata dell'abbonamento". Domani, domenica 30 agosto, il patròn, al grido "La passione non va in vacanza", sarà in sede a far sottoscrivere personalmente l'abbonamento ai tifosi che si presenteranno. Chissà se sarà un successo.

Dopo le due formazioni “favorite” del girone c’è ben poco di eclatante. A Cosenza hanno sottoscritto un centinaio di abbonamenti ed hanno il problema delle pochissime tessere del tifoso (2-300), senza le quali non ci si può abbonare. A Catanzaro sono in piena polemica dopo il varo della campagna avvenuta solo una settimana fa: in curva 150 euro per un nuovo abbonato, 140 per uno che proviene dalla provincia, 130 per chi aveva l’abbonamento anche l’anno scorso. Senza particolari trovate, fatta eccezione per un gadget che è già diventato oggetto di scherno da parte di qualche tifoso: “Vogliamo la maglietta non il portachiavi con lo stemma del Catanzaro che si scolla dopo un giorno. Non è che ora ci fate trovare lo ‘stuzzicadenti del Catanzaro’?”. Ogni mondo è paese, la polemica è sempre dietro l’angolo. A Castellammare la società ha deciso di rinunciare agli abbonamenti: troppe incertezze, meglio andare avanti così senza forzare la gente. Ad Andria, dove lo spot per la promozione degli abbonamenti (“Pensiero fisso”) ha trovato il gradimento di tanti e oltre trentamila visualizzazioni su Facebook, sono a quota 800 e si dicono soddisfatti. Va bene anche la campagna a Martina Franca dove gente del calibro di Bogliacino ha riportato entusiasmo: una tessera di curva costa appena 65 euro e la società se ne aspetta tante al grido di “No Martina, no party”. Slogan semplice, ma efficace.