Benevento, niente drammi: ma ora serve concretezza

Ad Avellino la differenza l'hanno fatta gli attaccanti. Si spera nel rientro di Lanini

benevento niente drammi ma ora serve concretezza
Benevento.  

Si dice nel calcio che non sia mai il numero di attaccanti che si utilizzano a determinare una vittoria. Michele Pazienza in organico ne ha di molto bravi, ma ha ammesso che quando ha deciso di inserire Sgarbi senza sacrificare né Gori, né Patierno, si è assunto un grosso rischio ben sapendo che se l'avesse azzeccata sarebbe stato un “eroe”, in caso contrario - parole sue - sarebbe passato per il “fesso di turno”. Certo è che le potenzialità degli attaccanti irpini non si possono discutere: 19 gol Patierno, 11 Gori, 8 Sgarbi, 3 Marconi. I quattro frombolieri biancoverdi raggiungono tutti insieme la bella cifra di 41 gol, guarda caso gli stessi che ha messo a segno complessivamente il Benevento. I numeri già dicono tanto, ma non si può non sottolineare che la posizione di Sgarbi, fluttuante tra centrocampo e attacco, abbia mandato in tilt lo schieramento difensivo giallorosso, che gli ha consentito un tiro, bello quanto si vuole, ma assolutamente senza che nessuno lo ostacolasse. 

Momento tipico. Lo sliding doors è tutto in tre minuti, quelli che dal 79' all'82' hanno cambiato i connotati del derby. Nell'azione giallorossa è stato Nardi a servire indietro per Pinato: il centrocampista brianzolo a non più di sette-otto metri da Ghidotti ha sparato il pallone fuori. La legge del calcio ha colpito inesorabile, perchè 3 minuti dopo, Sgarbi ha fatto centro, lasciato colpevolmente libero di tirare dai 16 metri ed ha spaccato il derby in due. 

Ko immeritato. Un verdetto severo, che non rispecchia tutto quello che si è visto in campo. Il Benevento non avrebbe meritato la sconfitta, ma gli è mancata ancora una volta quella capacità di essere concreto, pur creando tanto. Addirittura i numeri dicono che i giallorossi hanno fatto un tiro in più degli irpini verso la porta avversaria, 11-10. La differenza sta tutta nella concretezza, che non potrà mai essere una qualità preparata a tavolino. 

Guardare avanti. Lo sguardo ora va subito alle ultime due partite, in cui si determinerà la posizione finale di questa stagione regolare. Ci sono due punti di vantaggio da difendere coi denti sulla Casertana e forse anche sul Taranto, che spera sempre di potersi vedere ridotta la penalizzazione. Il secondo posto sembra svanito, non fosse altro perché quei tre punti di distacco diventano virtualmente quattro per via degli scontri diretti. Per una volta, visto il finale ad un passo, persino una tabella ci sta bene: Benevento impegnato in casa contro il Latina, chiude a Catania. La Casertana domenica è a Giugliano, poi chiude il 27 aprile al Pinto col Sorrento. Infine il Taranto, che è al 5° posto con 59 punti, ma senza la penalizzazione sarebbe a braccetto col Benevento a quota 63. In riva allo Jonio sperano in una riduzione della penalizzazione, intanto attendono l'Avellino domenica per chiudere il 27 aprile a Latina. 

E allora è lecito attendersi due partite senza freni inibitori da parte dei giallorossi, magari con l'apporto di Eric Lanini che ha recuperato in tempi rapidi e si candida già per la sfida col Latina: la strega deve chiudere in fretta i conti con questa complicata stagione regolare di C, che riparte a maggio con un nuovo campionato quasi da zero, in quelli che sono i play off più folli del calcio italiano.

Nella foto di Taddeo la clamorosa occasione sciupata da Pinato