Simonelli: "Benevento favorito, sarà una lotta di nervi"

L'ex allenatore giallorosso: "Benevento leggermente favorito, Brini sa come gestire la tensione"

Benevento.  

L'ultimo campionato vinto dai giallorossi porta anche la sua firma. Il “Professore” Gianni Simonelli nel 2007/2008 guidò il Benevento al successo nel torneo di serie C2 riconsegnandogli la categoria in cui attualmente milita. I giallorossi condussero dall'inizio alla fine con la sola incognita di un Pescina arrembante fino allo scontro diretto del girone di ritorno vinto al Vigorito. Il Benevento non era stato primo in classifica per così tanto tempo proprio da quel campionato e domenica sarà chiamato a difendere la posizione dall'assalto della Salernitana. “Una partita che ci dirà molto ma non tutto”, azzarda l'ex tecnico giallorosso con quel pizzico di filosofia che non è mai passato inosservato. Ha seguito per lunghi tratti entrambe le squadre, ne conosce pregi e difetti, ha carpito perfezioni e imperfezioni. “Non si fanno pronostici prima di queste partite, in ogni caso si finisce per non indovinare. Sono match da tripla a tutti gli effetti perchè i fattori che possono entrare in gioco sono molteplici”. Uno di questi a Salerno è visto nel pubblico. Ma può davvero l'Arechi trasformarsi in un'arma in più? “Non ne sarei così convinto. Ogni giocatore percepisce l'impegno a suo modo e chi riesce ad estraniarsi dal discorso riguardante il pubblico trova forze addirittura maggiori. Starà ai giocatori del Benevento dimostrare di avere fame e voglia, di poter avere la meglio anche sul fattore ambientale senza lasciarsi influenzare in alcun modo”. I giallorossi partono con un vantaggio di due punti e teoricamente un pari non sarebbe poi così scomodo, ma guai a fare programmi. “Se a noi allenatori dicessero come si fa a scendere in campo con la sicurezza di un pari o di una vittoria troveremmo certamente l'elisir di lunga vita. Difficile impostare una partita prima che la si giochi, soprattutto un match di questo tipo”. Il collega Fabio Brini è abituato a sfide di vertice, ma cosa si dice alla squadra prima di scendere in campo in casi simili? “Dovrei vivere lo spogliatoio per saperlo. Ogni gruppo vive su equilibri che solo l'allenatore può conoscere dettagliatamente. In linea di massima credo che più che le parole conti molto l'atteggiamento durante la settimana. E' importante non trasmettere tensioni alla squadra, restare impassibili e vivere tutto con serenità. Brini è la persona giusta, è molto bravo a tenere alta la concentrazione evitando che la tensione prenda il sopravvento”. Nelle fila salernitane mancheranno giocatori importanti come Trevisan e Pestrin mentre il Benevento avrà l'organico pressoché al completo. “Pestrin è un calciatore molto importante per il centrocampo granata, bisognerà vedere come Menichini farà fronte alla sua assenza. Entrambe le squadre hanno organici di primo livello e potranno giocarsela senza risparmiarsi. Il risultato non sarà decisivo ma utile a legittimare una supremazia nel girone”. Nonostante l'equilibrio e la volontà di non voler azzardare un pronostico, per Simonelli c'è chi parte con un minimo di vantaggio. “Al di là dei due punti penso che il Benevento abbia dimostrato un po' di solidità in più. E' la squadra da battere di questo campionato e quella dell'Arechi potrebbe essere la prova del nove. Poi è logico, mancheranno altre dieci partite al verdetto finale. Vincere a Salerno e fallire le altre vorrebbe dire ben poco”.

Francesco Carluccio