Scugnizzeria. Le pagelle da zero a dieci

Zero ai meteorologi che hanno sbagliato le previsioni di sabato

Benevento.  

Zero: ai meteorologi che avevano diramato allerte gialle-rosse-arancioni e multicolori. E’ asciut na jurnat e sol che se non altro ci ha consolato visto poi l’evolversi del match. Rimandati a settembre.

Uno: al tizio addetto alla viabilità messo davanti alle tribune che, nel fornirci indicazioni sul percorso da compiere in macchina, indicava “la strada parellela a questa” come quella utile per raggiungere in auto il settore ospiti. Peccato che la strada parallela era un divieto di accesso. Si nun cunusce manco e vvie du paese tuo è meglio ch st staje a casa… per la serie a Lantern man i cecat…

Due: come le perle di Ceravolo. Due capolavori, due “pittate”, due dipinti in un quadro che purtroppo è rimasto incompleto. Ammirare un’opera incompiuta fa male, ma ch’emma fa… chest è a Serie B… Riprova, sarai più fortunato (speriamo)

Tre: le pappine prese in meno di 25 minuti a cavallo tra la mezz’ora del primo ed il quarto d’ora del secondo tempo… Tre schiaffi che ci hanno spento la gioia e l’entusiasmo di una partita che sembrava essersi incamminata su una strada in discesa e che improvvisamente si è rivelata peggio che scalare l’Everest. Delusione

Quattro: Lo do alla “mosciaria” di Melara sul loro due a due; tutti a prendersela con Venuti ma l’azione è partita da un contrasto nato dalla parte opposta del campo in cui uno (l’entellese) è entrato sulla palla con la veemenza di un toro inferocito, l’altro (il nostro), mansueto come un agnellino… Cattivo Melà, cattivo.

Cinque: Al campetto ligure. Sembrava di giocare in un Meomartini con la gradinata sud. Nulla piu. Se poi penso che a Benevento gli ispettori di Lega vengono a fare le pulci per una presa elettrica fuori posto… m mecc a rir’ p nun chiagn!!! Ma facit’m o piacer…

Sei: alla formazione iniziale di mister Baroni. Campo piccolo, terreno sintetico. La scelta iniziale di schierare due centrocampisti con i piedi buoni in mezzo al campo si era rivelata giusta; peccato non aver “letto” o visto dalla panchina che dopo il 2-0, la musica stava cambiando e loro cominciavano a prendere il sopravvento ed a macinare gioco. Distratto…

Sette: Lo do comunque a Cragno. Mi è sembrato non privo da colpe sulla punizione che di fatto ha capovolto l’inerzia del match, ma pronti via e dopo un minuto già aveva compiuto l’ennesimo miracolo… Forse quello doveva essere il campanello di allarme che, ahimè, è suonato inesorabilmente dopo i primi trenta minuti. Il futuro è tuo guagliò, continua così.

Otto: Agli spettatori non paganti dei due condomini adiacenti il campetto. Niente di meglio che starsene spaparanzati su una sdraio for’ u balcon e casa cu na’ birra man e godersi un intero campionato di B aggratis! At che “cosa vuoi di più dalla vita. Un Lucano”. C mancav sul nu panin  cu a murtadell per la Domenica perfetta

Nove: Eran 300 eran giovani e forti... Non sto recitando i versi della Spigolatrice di Sapri ma lodando per l’ennesima volta i 300 che al dispetto di previsioni meteo (poi fortunatamente sbagliate), dei chilometri percorsi (applausi in primis ai ragazzi arrivati da Benevento), non sono “morti” sportivamente, ma hanno continuato a sostenere la Strega fino al 90’ con tanto di applauso finale. Nulla da dire… grande mentalità

Dieci. Al quadretto comico finale creatosi a fine partita fra alcuni di noi. Fabio che ritira lo striscione e dice “aee, nun sul emmu perz… ma sto penzann che mò che torno a Milano eggia passà l’aspirapolvere sinnò muglierema m vatt”. Nando che gli risponde: “Fabbiè, ma che  cxxxx,, ma tu ogn juorn pass st’apirapolver?” e Massimiliano che chiude il sipario con “Ma p’cchè nunn’o ssaje che… a  Milan c’ stann e polveri sottili !!!!” Zelig a nnuje c fa nu baff!!!

Scugnizzo 69